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TENTATA ESTORSIONE

Preti ricattati con foto "compromettenti", condannati due giovani

I due sacerdoti erano stati contattati via whatsapp
I due sacerdoti erano stati contattati via whatsapp
I due sacerdoti erano stati contattati via whatsapp
I due sacerdoti erano stati contattati via whatsapp

Due sacerdoti erano finiti nel mirino di una ragazza, che li ricattava per ottenere denaro sotto la minaccia di diffondere loro messaggi e foto che li ritraevano insieme. La giovane, Desi Suffer, 23 anni, è stata condannata ieri a quattro anni e quattro mesi di carcere dal gup Livia Magri, mentre il suo complice, e allora compagno, Samo Stepich, a tre anni e quattro mesi di reclusione. Entrambi si sono avvalsi del rito abbreviato, che consente lo sconto di un terzo della pena.

I due erano stati arrestati a fine giugno del 2020 per una presunta estorsione ai danni del prete di una parrocchia in Lessinia. In seguito, però, è emerso che lo stesso modus operandi era stato utilizzato anche contro un altro sacerdote, della Bassa. Entrambi gli episodi sono stati contestati alla Suffer, mentre Stepich, 23 anni è accusato di uno. Secondo le ricostruzioni della procura, all'inizio di giugno 2020 la giovane aveva preso contatto con il sacerdote di una parrocchia in Lessinia, inviandogli messaggi su whatsapp e dicendogli di conoscerlo. Gli aveva raccontato di essere in difficoltà, di avere un figlio di pochi mesi e di essere stata abbandonata dal padre del bimbo quando aveva appreso che lei era in dolce attesa. Gli ha chiesto conforto, invitandolo a un incontro in posto lontano dalla sua parrocchia, nella Bassa. Ma era una trappola: il compagno li ha fotografati e quelle foto sono diventata arma di ricatto, assieme ai messaggi, per avere in cambio denaro.

La ventitreenne, secondo le accuse, ha infatti chiesto al sacerdote diecimila euro per il silenzio e all'uomo di chiesa non è rimasto che andare a sporgere denuncia dai carabinieri. Così, a sua volta, ha teso una trappola ai due giovani. D'accordo con i militari, si è presentato all'appuntamento per consegnare il denaro alla ragazza, inserendo in una busta 350 euro in banconote precedentemente fotografate: la giovane, pur indispettita perché il denaro era poco, ha “incassato” e se n'è andata, salvo essere fermata e arrestata poco dopo dai carabinieri, che la stavano aspettando.

Ma quello non era il primo caso di estorsione, secondo la procura, messo a segno dalla ventitreenne. Due mesi prima era finito in un tranello simile un altro prete della Bassa. Nell'aprile 2020 la ragazza avrebbe costretto il sacerdote a versare sulla sua carta ricaricabile 570 euro, minacciandolo di diffondere altrimenti le loro conversazioni su whatsapp. Non soddisfatta, un mese più tardi sarebbe andata nella parrocchia del prelato per chiedere altro denaro, senza però riuscire a ottenerlo, in quanto il sacerdote ha richiesto l'intervento dei carabinieri. Queste le accuse rivolte dalla procura alla ventitreenne, difesa dall'avvocato Pietro Sartori, e all'altro imputato, assistito dall'avvocato Paola Miotti. Ieri la condanna da parte del giudice Magri, che ha disposto per la Suffer e Stepich anche l'interdizione dai pubblici uffici per cinque anni.

Manuela Trevisani

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