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convenzione fra comune e tribunale

Percorsi di recupero per gli autori di violenza di genere: «Colpisce le donne, ma è un problema degli uomini»

La vicesindaca Barbara Bissoli e il presidente del Tribunale di Verona, Ernesto D’Amico, hanno firmato la convenzione: una tappa fondamentale nel percorso di potenziamento dei servizi antiviolenza già erogati dal Comune. L'oboettivo è consentire all’autore di violenza di ottenere la sospensione condizionale della pena purché intraprenda attivamente un percorso di recupero
La firma della convenzione fra Comune di Verona e Tribunale in Sala Arazzi
La firma della convenzione fra Comune di Verona e Tribunale in Sala Arazzi
Comune e tribunale contro la violenza domestica (Bazzanella)

Comune di Verona e Tribunale uniscono le forze nel contrasto alla violenza domestica e di genere. Questa mattina, infatti, la vicesindaca con delega alla Parità di genere, Barbara Bissoli, e il presidente del Tribunale di Verona, Ernesto D’Amico, hanno ufficialmente firmato la convenzione per lo svolgimento dei percorsi di recupero destinati agli autori di reati in questo ambito.

“Si tratta di una tappa fondamentale nel percorso di potenziamento dei servizi antiviolenza già erogati dal Comune”, afferma Bissoli. “In particolare, il servizio di ascolto, erogherà percorsi di recupero per uomini che agiscono violenza. Il nostro servizio già esistente si chiama Nav, Non Agire Violenza e con la convenzione si propone di attuare le condizioni dell’articolo 165 del codice penale per consentire all’autore di violenza di ottenere la sospensione condizionale della pena. In senso più ampio il servizio è rivolto agli uomini con un obiettivo rieducativo e preventivo, nella consapevolezza che la violenza di genere colpisce le donne ma è un problema degli uomini”.

“Attraverso la convenzione si vuole raggiungere il risultato concreto di fare in modo che chi è imputato di questi reati e viene condannato ottenga sì la sospensione condizionale della pena, a patto però che il percorso intrapreso tramite la convenzione venga effettivamente svolto in maniera attiva”, spiega D’Amico. “Vi sarà quindi una convenzione di tecnici ad attestare gli effetti del percorso, per evitare che possa rappresentare solo un’escamotage per ottenere la condizionale, ma sia effettivamente stato intrapreso un cammino per evitare il ripetersi di fatti analoghi”.

Chiara Bazzanella

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