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Intervista all'esperto

«Perché c’è la nebbia nel Veronese? Colpa anche dello smog. E durerà ancora»

Il professor Dino Zardi: «Il cambiamento del clima non c’entra, è che ci sono delle condizioni meteo favorevoli»
Nebbia in A22
Nebbia in A22
Nebbia in A22
Nebbia in A22

Autobrennero chiusa per nebbia quattro volte negli ultimi dieci giorni. E prime gemme sugli alberi. Il clima è impazzito? A rispondere è Dino Zardi, mantovano di San Giorgio, laurea in fisica all’università di Bologna, docente ordinario di fisica dell’atmosfera all’università di Trento e ideatore e responsabile scientifico del Festivalmeteorologia che si tiene ogni anno a Rovereto.

Professore, cosa sta succedendo. Il clima è impazzito?
«C’è una spiegazione a tutto. Il ritorno della nebbia è dovuto a circostanze favorevoli che si registrano in questo periodo e che potrebbero rimanere anche a marzo e aprile. Per la fioritura siamo di fronte a una primavera anticipata, anche se non possiamo escludere gelate in arrivo».

Come si forma la nebbia?
«Il meccanismo di formazione della nebbia - spiega - è nei bassi strati e le condizioni sono che non ci sia vento e il cielo sia sereno. Le due condizioni si realizzano quando siamo in situazione anticiclonica e di alta pressione. Quindi di giorno sole e temperature gradevoli, più alte rispetto alle medie, ma con notti ancora lunghe e temperature basse. Quando l’aria si raffredda al suolo arriva la nebbia e in assenza di vento non viene rimossa. Il cielo sereno e il caldo estraggono vapore acqueo dal terreno, che ristagna in prossimità della superficie e di notte condensa».

Colpa del cambiamento climatico?
«No, la nebbia ha invece una correlazione con l’inquinamento atmosferico perché il particolato favorisce la condensazione».

Sì, ma perché tanta nebbia in questi giorni rispetto agli ultimi anni?
«Perché abbiamo avuto una situazione anticiclonica ricorrente».

Quando andrà via?
«Resterà fino a quando persisteranno raffreddamenti notturni importanti».

 

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