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«Didacta Italia»

Patti educativi di comunità contro la dispersione scolastica. Il «modello Verona» fa tappa a Firenze

La delegazione veronese alla fiera «Didacta Italia» di Firenze
La delegazione veronese alla fiera «Didacta Italia» di Firenze
La delegazione veronese alla fiera «Didacta Italia» di Firenze
La delegazione veronese alla fiera «Didacta Italia» di Firenze

Troppo spesso la dispersione viene ridotta a due attori: scuola e famiglie. La vera rivoluzione è considerare l'educazione una questione che riguarda tutta la comunità. Il tema è stato al centro della trasferta che nei giorni scorsi ha portato l’assessora alle Politiche educative e scolastiche Elisa La Paglia, il provveditore Sebastian Amelio e una delegazione di dirigenti scolastici e docenti di Verona alla fiera «Didacta Italia» di Firenze per parlare dell’esperienza del Patto di collaborazione territoriale, un protocollo siglato da Comune, Provveditorato, Diocesi, Prefettura e Questura per realizzare azioni di prevenzione che scongiurino il fallimento formativo attraverso la sottoscrizione di Patti educativi di comunità: accordi tra le scuole, le istituzioni pubbliche e private e le realtà del terzo settore per promuovere iniziative extrascolastiche indirizzate a studenti e famiglie.

Al “modello Verona” è stato dedicato un seminario specifico organizzato da Indire (l’istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa) con l’obiettivo di far comprendere la funzione dei Patti di collaborazione territoriale e dei Patti educativi di comunità, restituire i benefici che si ottengono nell’avviarli e spiegare le gli strumenti da usare per la loro corretta scrittura e monitoraggio.

In qualità di relatrice ha partecipato anche Paola Catanzaro, preside dell’istituto comprensivo 17 di Montorio e rappresentante dei dirigenti scolastici nella cabina di regia dei Patti educativi di comunità del Comune di Verona. Suo il compito di illustrare l’esempio del Patto educativo siglato tra l’istituto comprensivo 13 di Cadidavid, il Centro provinciale per l’istruzione degli adulti di Verona, il Circolo Acli di Cadidavid e l’Associazione Fevoss Santa Toscana, una iniziativa nata per promuovere un ambiente inclusivo per tutte le donne straniere del territorio, con particolare attenzione alla loro alfabetizzazione linguistica per sostenere il successo formativo, l’integrazione sociale e l’inserimento lavorativo.

«La partecipazione delle scuole a questi progetti e i Patti educativi in stesura stanno raggiungendo numeri importanti, per questo anche nella cornice di Didacta Italia si è parlato di un “modello Verona” per sintetizzare la rete tra scuole e territorio per raggiungere un obiettivo comune, la lotta alla povertà educativa. Questo modello sta facendo emergere la grande ricchezza delle scuole e le importanti opportunità che queste hanno di contaminarsi positivamente a vicenda attraverso lo scambio di progettualità», spiega l’assessora La Paglia. 

Laura Perina

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