Verona non fa eccezione. La corsa al passaporto, ad oggi più maratona che uno scatto sui cento metri piani, è in pieno svolgimento. «I numeri? Si parla di migliaia», spiegano dalla Questura scaligera. Lavoratori, studenti ed una discreta quota di cittadini di nuova nazionalità italiana. Tutti stremati dalla prova, i quali da settimane (anche con una serie nutrita di lettere a L’Arena), si indignano e chiedono conto di quella che appare come una «presa in giro».
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Tentativi su «Agenda Online» che svaniscono al momento del click decisivo per la prenotazione. Posti disponibili per il tempo di un respiro. Con un nulla di fatto e tutto da rifare.
I consigli della Polizia
Le soluzioni? «Segnalare l’urgenza, poiché comunque nessuno resterà senza documento di viaggio». Il sistema informatico fa i conti, infatti, con «ingorghi» temporanei, che mettono alla prova la pazienza dell’utente, frustrato dai tentativi ripetuti. E il problema non riguarda solamente Verona.
Vie d’uscita? Sono soprattutto legate ai contatti, esplicitati nella sezione «passaporti» sul sito della Questura. Canali che consentono di richiedere il documento, specificando nel dettaglio esigenze e tempi.
«Nessun messaggio va perduto e tutte le persone verranno contattate per espletare le pratiche, si tratti di una vacanza o di un impegno di lavoro, non c’è differenza nella valutazione», garantiscono dalla Questura. Che ha attivato, con cadenza settimanale e alternata, anche due punti di raccolta delle istanze nei Comuni di Torri del Benaco e Legnago (che pubblicizzano il servizio), destinati esclusivamente ai residenti dei due Comuni.
Il vero problema è nei numeri, nel grande flusso di persone che chiedono prime emissioni e rinnovi. Resta però l’evidenza dei disagi, e danni, legati ai ritardi.
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Le cause dell'«ingorgo», tra Covid e Brexit
Assoviaggi lamenta 80mila partenze «saltate» e perdite per 150 milioni in mancate vendite di trasferte, per dovere o piacere. Il 2022 è stato, nei fatti, un anno di «boom» quanto a richieste di passaporti.
Vale ovunque in Italia e pure a Verona, provincia popolosa con un’unica Questura cui fare riferimento, nonostante i due servizi decentrati e periodici attivati come «alleggerimento». «Il dato di fatto sta nel grande numero di richieste, che afferiscono ad una piattaforma, “Agenda Online“, che a fronte del numero di accessi spesso finisce nel cosiddetto “logout“», spiegano dalla Questura. Con utenti sbattuti fuori dalla procedura.
Non è un problema esclusivo della Polizia: chiunque in questi anni di Covid abbia lottato con le schizofrenie informatiche, basti ricordare il Green Pass e le prenotazioni per i vaccini, sa benissimo di cosa si stia parlando. «C’è, indiscutibilmente, un effetto imbuto, alimentato dalla Brexit (ora per andare a Londra serve il passaporto, anche per i viaggi studio, ndr), dalla rinnovata voglia di viaggiare e riapertura dei mercati, finalmente con molti imprenditori che si spostano», ammettono da Lungadige Galtarossa.
«Tanti, nei mesi dello “stop“ causa Covid, hanno lasciato scadere il documento, a causa del clima di incertezza. Ora lo scenario è cambiato e si deve fare fronte ad una sorta di congestione».
Verona ne è lo specchio, lo si avverte negli arrivi ed altrettanto (o quasi) vale per le partenze. Si torna a viaggiare e quel libretto, oggi piuttosto complicato da ottenere o rinnovare, serve per volare oltre i confini dell’Europa, anche quella Londra che, fino all’altro ieri, era «dei nostri»: andata e ritorno senza formalità. «L’alternativa, costanza e pazienza informatica a parte, sta nel contatto individuale attraverso il nostro sito istituzionale. Nessuno resterà comunque senza documento, su questo ci impegniamo», viene garantito dalla Questura. «C’è chi, una volta venuto a capo del problema, proprio con le modalità che abbiamo rese disponibili, ci ha scritto per scusarsi, in un certo senso, di qualche “nervosismo“ precedente», spiegano dalla Questura. Serve pazienza, da parte di tutti. Di facile ormai, in questi tempi, è rimasto ben poco. E non si tratta solamente del rinnovo del passaporto.