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Il caso

Sosta gratis e multe a sorpresa, si apre il caso del parcheggio e scatta un esposto al garante

Adiconsum contro le modalità utilizzate da ParkDepot, che replica: «Colpiamo solo i furbetti»
Il parcheggio del NaturaSì
Il parcheggio del NaturaSì
Il parcheggio del NaturaSì
Il parcheggio del NaturaSì

Pratica commerciale scorretta e clausola vessatoria. È questo l’oggetto della segnalazione che Adconsum Verona ha presentato all’Autorità garante della concorrenza e del Mercato. L’associazione difesa consumatori fa riferimento ai servizi di parcheggio forniti per il supermercato NaturaSì di Verona, Corso Milano che ha affidato alla società ParkDepot srl con sede a Bolzano il controllo degli accessi al parcheggio pertinenziale.

Come funziona il parcheggio

Chi va al supermercato ha uno spazio di circa una quarantina di posti a disposizione, la prima ora è gratis, dallo scoccare della seconda il costo è di 40 euro. All’interno del negozio ci sono informative affinchè chi si ferma più di un’ora, comunicando la targa, può far azzerare il tempo di permanenza al posteggio, ma dimostrando di essere ancora all’interno del negozio.

Nella fascia oraria pausa pranzo (12.30-14.30) la sosta è gratis. Un modo che in origine voleva essere di aiuto per i clienti che diversamente non trovano posto. «Per NaturaSì la qualità del servizio offerto ai clienti è di fondamentale importanza, anche per quanto riguarda il parcheggio. Essendo i nostri negozi di piccole dimensioni, nelle città cerchiamo spazi che abbiano parcheggi privati a disposizione, in modo tale che il cliente possa parcheggiare vicino al negozio», dicono da NaturaSì che non incassa l'introito delle penali in quanto il servizio è in gestione a Parkdepot. 

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L'intervento dei consumatori

«I consumatori ci informano che viene svolto un controllo a distanza degli accessi all’area di parcheggio tramite telecamere a circuito chiuso. La prima ora di sosta è gratuita, dalla successiva si applica una penale contrattuale giornaliera pari a 40 euro per un massimo di 400 complessivi», spiega il presidente di Adiconsum Davide Cecchinato.

«L’informativa contrattuale e l’informativa privacy affissi in loco non sono completi perché non è indicato il codice fiscale della società titolare; le modalità di conclusione del contratto di parcheggio, ai sensi degli artt. 1336 e 1341 del codice civile, non rispetta i dettati normativi civilistici: non viene rilasciato alcun biglietto all’ingresso dell’area, non è presente alcuna sbarra o altro sistema di blocco che faccia percepire all’utente l’accesso ad un’area vincolata e regolamentata, il rilevamento automatico della sosta avviene da remoto attraverso la registrazione delle immagini delle auto che accedono all’area. Nessun comportamento esplicito viene richiesto al consumatore per la conclusione del contratto se non quello di parcheggiare nell’area», spiega Cecchinato, e ancora: «Le informazioni sull’onerosità del servizio di parcheggio non sono chiare. Al punto n. 1.1 delle Regole di utilizzo affisse in loco si fa riferimento alla gratuità del servizio. Inoltre l’inciso “per la durata massima stabilita” risulta generico non pienamente apprezzabile dal consumatore (che peraltro accede liberamente all’area) poiché non è contestualmente indicata l’entità di tale periodo massimo.

L’intero punto risulta peraltro fuorviante e ingannevole», viene evidenziato nell’esposto. Da un’istruttoria on line Adiconsum Verona ha verificato che anche altri supermercati italiani hanno affidato alla medesima società ParkDepot il servizio. «Si chiede quindi, in via cautelativa, che venga intimato alla società di sospendere l’attività in palese violazione delle disposizioni previste dal Codice del Consumo e dalla normativa civilistica», chiude Cecchinato.

La replica del gestore del parcheggio

Ma ParkDepot replica: «Abbiamo iniziato l’attività un anno e mezzo fa in tutta Italia proprio per garantire i clienti dei supermercati che si vedevano occupare i posti destinati a chi si doveva recare a fare acquisti. Ci siamo sottoposti alle verifiche del Garante e della Guardia di Finanza, siamo certi che stiamo agendo in piena legalità. A nessun cliente abbiamo fatto pagare le rilevazioni, ai furbetti che invece occupavano gli stalli senza averne titolo invece sì».

 

Alessandra Vaccari
alessandra.vaccari@larena.it

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