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L'annuncio e le reazioni

Nuovo sgombero per il Teatro Laboratorio, via dall'ex Arsenale: «Una cosa molto triste e dolorosa»

Valpiana: «Inaccettabile, un altro scandalo». La Paglia: «Le promesse si sono sprecate. Un giorno triste»
Chiude il Teatro Laboratorio, sgombero dagli spazi dell'ex Arsenale
Chiude il Teatro Laboratorio, sgombero dagli spazi dell'ex Arsenale
Chiude il Teatro Laboratorio, sgombero dagli spazi dell'ex Arsenale
Chiude il Teatro Laboratorio, sgombero dagli spazi dell'ex Arsenale

Il tono è sconsolato ma non domo. È l'annuncio del Teatro Laboratorio di Verona che, dalla propria pagina Facebook, mostra lo sgombero dei locali del padiglione 2c dell'ex Arsenale. Locali ristrutturati a proprie spese dalla famiglia Caserta, fondatrice della storica compagnia teatrale.

Non era bastato quindi lo sgombero dalla ex funicolare di Castel San Pietro, il Teatro Laboratorio, dopo 10 anni di attività all'ex Arsenale, deve affrontare un altro sofferto trasferimento temporaneo nello Spazio Archivio in via Tommaso Da Vico, di proprietà dei Caserta.

«Ecco qui, nei primi giorni di agosto abbiamo sgomberato i locali del padiglione 2c che avevamo ristrutturato, amato e dei quali abbiamo avuto cura per 10 anni (come prima era stato nella sede storica del Teatro Laboratorio di Verona dal 1974 al 2009 alla funicolare). Ci dispiaceva darvi la notizia e così abbiamo tardato perché è una cosa molto triste e dolorosa, ma ora ci dicono che dobbiamo comunicarlo e così ecco alcune foto del trasloco», si legge sulla pagina Facebook del teatro.

«Per il momento il Teatro Laboratorio  si trasferirà nello Spazio Archivio messo a disposizione dalla famiglia Caserta (il Teatro Scientifico - Teatro Laboratorio con il suo archivio storico è membro dell'Associazione Nazionale Archivi Italiani). Intanto il Teatro Scientifico alla soglia dei suoi 54 anni di attività nuovamente si rimbocca le maniche e si accinge a ricostruire, come sempre a proprie spese, la sua futura sede (che questa volta non sarà un bene pubblico). Grazie ai tantissimi che sono passati e ci sono stati vicini con bellissime parole e tanto affetto nei (inutile negarlo) difficili, dolorosi e amari giorni dello sgombero.» 

 

Tra i primi a commentare c'è Mao Valpiana, già consigliere regionale e comunale e responsabile del Movimento Nonviolento, che scrive: «Dispiace, molto. Non conosco i retroscena, ma posso immaginare. Il Comune inizia (finalmente!) l'iter per la ristrutturazione dell'Arsenale, e deve garantire alle ditte appaltanti l'agibilità di tutti gli spazi; quindi comunica al Teatro Laboratorio che dal giorno x i locali devono essere lasciati liberi. Buon senso e logica politica avrebbero voluto che il Comune comunicasse contestualmente al Teatro Laboratorio la concessione di un altro adeguato spazio pubblico (migliore!). Invece pare che ciò non sia avvenuto, e che il T/L sia stato abbandonato a se stesso e abbia dovuto arrangiarsi, trovando una soluzione privata. Inaccettabile. Altro scandalo: possibile che l'annuncio sia stato affidato al Teatro Laboratorio stesso, e il Comune, nelle persone del Sindaco e dell'Assessore alla cultura Francesca Briani, non abbia sentito il il dovere morale e politico di assumersi la responsabilità e fare l'annuncio, dando una spiegazione ai veronesi? Veramente paradossale. Me in che città viviamo?».

Arriva subito anche la solidarietà di Aida Verona, un'altra realtà teatrale scaligera, che commenta: «Siamo Zingari culturali continuamente alla ricerca di radici. In 40 anni, 6 traslochi per degli uffici, 7 traslochi per un magazzino, 4 traslochi per un teatro, 2 traslochi per sale teatrali prove. Vi siamo profondamente vicino»

Commenta anche la consigliera regionale ed ex consigliera comunale del Pd poi passata a Italia Viva, Orietta Salemi, che attesta: «Siete un pezzo di storia veronese e non solo. Siete quanto ancora di meglio Verona riesce a dire e dare di sé. Siamo con voi!».

La consigliera del Pd, Elisa La Paglia, sceglie invece di condividere il post in segno di protesta e scrive: «Funziona così a Verona, non si concedono veri spazi pubblici per la cultura. Nemmeno quando sono gli stessi operatori della cultura a spendere per ristrutturarli. Gli affitti agevolati, agevolano gran poco, molto meno dei costi di manutenzione, anche straordinari, indispensabili per aprire e tenere le strutture aperte negli anni. Le promesse, nei tanti anni di vita del Teatro Scientifico, si sono sprecate. È un giorno triste per tutti noi, per il Teatro Scientifico, per l’Arsenale. Allo stesso tempo la forza e la professionalità delle e dei suoi protagonisti sono tali che ovunque andranno lì seguiremo. E ci faremo trovare pronti per dare loro una mano nei modi e nelle forme che loro stesse sceglieranno! Ps e non è un problema di fondi! Perché anche nel settore cultura abbiamo appena assistito ad uno spreco di fondi da primato».

Giorgia Cozzolino

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