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Università

Nuovo corso di Medicina, a Verona debutta il Tecnologico: «Contro la fuga di camici»

Il rettore Nocini: «Tutti i tirocini si faranno anche a Negrar»
L’incontro con i cileni Da sinistra, Gambin, Nocini, Vivaldi Véjar e Rozzi Marin
L’incontro con i cileni Da sinistra, Gambin, Nocini, Vivaldi Véjar e Rozzi Marin
L’incontro con i cileni Da sinistra, Gambin, Nocini, Vivaldi Véjar e Rozzi Marin
L’incontro con i cileni Da sinistra, Gambin, Nocini, Vivaldi Véjar e Rozzi Marin

È uno dei sei nuovi corsi di laurea in Medicina e Chirurgia, in altrettanti atenei italiani, in fase di accreditamento del Ministero: passaggi burocratici a parte, a Verona (come già anticipato da L’Arena) dal prossimo anno accademico partirà la facoltà di «Medicina e Chirurgia a indirizzo Tecnologico». Inizialmente la dicitura era diversa - l’attributo era «Ingegneristico» - ma la sostanza rimane la stessa.

Le altre «debuttanti» saranno ospitate all’Unicamillus (sede di Cefalù), alla Cattolica - Sacro cuore (sede di Roma), all’università di Cagliari, alla Sapienza (sede di Rieti) e all’Università Europea di Roma. Le sei nuove lauree, vidimate nei giorni scorsi dal Consiglio universitario nazionale, sono solo in attesa del «bollino» dell'Anvur (Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca) e del ministero. Salgono così a 95 gli atenei italiani che laureano medici. Nell’ultimo decennio sono aumentati di oltre un terzo: nel 2013 erano 60 e, dopo una breve discesa a 58 nel 2014 e a 59 nel biennio successivo, dal 2017 è iniziata la risalita sempre più sensibile, fino alle 89 del 2023.

I medici del futuro

Nella nuova facoltà di medicina di Verona, oltre alle tradizionali conoscenze in ambito medico, gli studenti acquisiranno nozioni e competenze in matematica, fisica, ingegneria dell’informazione, robotica e intelligenza artificiale.

Fondamentale la collaborazione con l’Irccs Sacro Cuore Don Calabria di Negrar che di nuovo, dopo l’insediamento del Corso in Farmacia nel 2022, ha rinnovato la propria disponibilità all’ateneo. «Questo nuovo indirizzo tecnologico di Medicina», ha spiegato il magnifico rettore Pier Francesco Nocini, «è stato studiato come soluzione concreta per ampliare l’organico di futuri medici. La nostra è la risposta immediata a un’importante diminuzione del numero di professionisti della sanità che nei prossimi anni saranno inseriti nel Sistema sanitario nazionale, fondamentali in un Paese con una popolazione sempre più anziana e bisognosa di cure».

E ha aggiunto: «Il nuovo percorso è anche la risposta all’esigenza di una formazione sempre più specialistica, a indirizzo tecnologico, di cui il servizio pubblico ha bisogno e che i nostri giovani chiedono per essere in grado, una volta usciti dal percorso formativo, di utilizzare anche strumenti come spirometri o ecografi per fare diagnosi e prescrivere terapie. Per questo i tirocini in corsia per il nuovo corso di laurea e quelli del corso tradizionale in Medicina saranno svolti anche nelle strutture dell’Irccs di Negrar».

Altra novità, quindi. «Grazie a una formazione specialistica e guidati da tutor nella fase di tirocinio», conclude Nocini, «i medici del futuro saranno in grado di valutare in tempi più brevi e in autonomia la patologia del paziente, evitando che le liste di attesa degli esami specialistici continuino ad allungarsi, insieme al ricorso ai Pronto soccorso come unica soluzione possibile nell’immediato».

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Camilla Ferro

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