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nord a non essersi dotata di sistema di trasporto pubblico alternativo ed ecologico. Si vuole accelerare

In bici e a piedi in centro durante il Mobility Day: l’amministrazione comunale vuole accelerare sui piani di mobilità alternativa ed ecologica
In bici e a piedi in centro durante il Mobility Day: l’amministrazione comunale vuole accelerare sui piani di mobilità alternativa ed ecologica
In bici e a piedi in centro durante il Mobility Day: l’amministrazione comunale vuole accelerare sui piani di mobilità alternativa ed ecologica
In bici e a piedi in centro durante il Mobility Day: l’amministrazione comunale vuole accelerare sui piani di mobilità alternativa ed ecologica

Enrico Giardini Filobus: è vicino un passo avanti verso il progetto definitivo. In pratica verso l’avvio vero ai lavori, dopo inaugurazioni di cantieri, due anni fa, in realtà mai cominciati. Domani a Roma l’Amt, stazione appaltante dell’opera da 140 milioni, presenterà il progetto, con le modifiche apportate, al ministero delle infrastrutture e trasporti, che lo finanzia per il 60 per cento. Sarà il passo decisivo prima della presentazione al Cipe, cioè il Comitato interministeriale per la programmazione economica. Verona tira così le somme dopo il secondo Mobility Day, la giornata con zone chiuse alle auto, di domenica scorsa. La terza sarà domenica 11 febbraio. Risposte positive, dice l’assessore alla mobilità Luca Zanotto. Ma nel medio periodo il dibattito su misure di traffico da adottare non può che riguardare il Piano urbano della mobilità sostenibile - che l’Amministrazione Sboarina ha detto di voler predisporre - e, appunto, la filovia. Sia chiaro, ma è chiaro a tutti, anche se vale la pena ricordarlo ancora una volta: a Verona si parla di un sistema di trasporto pubblico di massa alternativo agli autobus da venticinque anni. All’inizio l’obiettivo era la tramvia su rotaia, in superficie, e il finanziamento era stato chiesto a metà anni ’90 e ottenuto qualche anno dopo. Durante le amministrazioni Sironi e Zanotto tramvia, ma non se ne fece nulla. Poi, dal 2007, il sindaco Tosi cambiò tutto e optò per il filobus su gomma: due linee da San Michele allo Stadio e da Borgo Roma-Zai a Ca’ di Cozzi, per totali 23 chilometri e mezzo. Opera già appaltata e assegnata. Siamo però ancora qua, senza nulla di alternativo agli autobus. E nel frattempo Brescia ha costruito la metropolitana, di 14 chilometri; Padova la tramvia, Mestre la tramvia, Venezia il people mover, la “funicolare terrestre” dal parcheggio del Tronchetto alla città. Verona, che ha un traffico da città di dimensioni maggiori, anche legato al turismo, nel frattempo è rimasta a secco. Se, come dicono i tecnici e gli studiosi oltre che gli amministratori illuminati, per affrontare la mobilità urbana serve un insieme di mezzi e soluzioni e non una sola, tipo il filobus o la tramvia, alternativi ai mezzi privati, la realtà è che Verona è rimasta ferma. E il traffico, e lo smog, aumentano. Comunque, domani a Roma andrà il progetto con alcune modifiche, di un sistema interamente a trazione elettrica, con i fili fuori città e senza dentro. Con la banchine di sosta sopraelevate di 15 centimetri rispetto al mezzo. Confermato il sottopasso in via Città di Nimes e, a Veronetta, in un palazzo in via San Paolo, la galleria; non l’impianto semaforico, per il momento. Per quanto riguarda il deposito dei mezzi, alla Genovesa, trovata una soluzione progettuale diversa, per non costruirlo nel punto in cui il terreno va bonificato. Quindi si attende un passo verso il traguardo, che sarebbe però l’inizio dei lavori, non certo la fine. «Come detto quando è stata bandita la gara per la concessione del servizio di trasporto pubblico locale», dice Francesco Barini, presidente dell’Amt, e ricordiamo che è stata bandita senza prevedere il filobus, «sono convinto che riusciremo a mantenere la scadenza del 2021 per avere il filobus». Sul fronte Mobility Day intanto Zanotto sottolinea che è in corso una riflessione «sul nodo di corso Porta Nuova, e vedremo se portare verso il corso il punto di blocco con i vigili. Positivo utilizzare i parcheggi in zona Fiera, anche se resta il grande problema del grande flusso da Verona sud lungo viale del Lavoro. E giusto associare alla giornata iniziative culturali e per la mobilità sostenibile, in bicicletta e a piedi». •

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