<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Il dibattito

Stop al numero chiuso a Medicina, il rettore: «Il sistema rischia il collasso»

La riforma introduce l’iscrizione libera al primo semestre della facoltà di Medicina
Studenti al test di Medicina
Studenti al test di Medicina
Studenti al test di Medicina
Studenti al test di Medicina

«Abbiamo fatto molti sforzi per aumentare i posti disponibili a Medicina, ma l’università non è preparata a far fronte a un accesso libero. Il sistema formativo rischia il collasso». Pier Francesco Nocini, rettore dell’ateneo di Verona, è critico nei confronti della riforma che introduce l’iscrizione libera al primo semestre della facoltà di Medicina, vincolando il passaggio al secondo semestre al superamento di una serie di esami per raggiungere un numero di crediti formativi che il ministero dell’Università e Ricerca dovrà stabilire.

Per quest’anno non cambia nulla: restano le date del 28 maggio e del 30 luglio per la prova d’ammissione a Medicina, che si svolge in due sessioni distinte, in forma cartacea (non più informatizzata come un anno fa) e con la possibilità di iscriversi aperta anche agli studenti del quarto anno delle scuole superiori. Ma il 2024 potrebbe essere l’ultimo anno del «quizzone» così come lo conosciamo. Il Comitato ristretto della Commissione istruzione del Senato ha infatti adottato il testo base per cambiare il sistema d'accesso ai corsi di laurea di area medica, che includono Odontoiatria e protesi dentaria e Medicina veterinaria. Il testo fa riferimento a una non meglio precisata «collocazione in posizione utile nella graduatoria di merito nazionale», ma per ora non è chiaro come si formerà questa graduatoria degli aspiranti camici bianchi.

Leggi anche
Medicina, primo stop al numero chiuso: adottato il testo base al Senato. Ecco cosa cambia e da quando

Al netto di dettagli ancora da mettere a punto, questa modalità di selezione non convince del tutto il numero uno dell’ateneo scaligero, che pure si è prodigato molto in cinque anni del suo mandato per dare risposte al fabbisogno di professionisti sanitari attraverso l'aumento dei posti disponibili a Medicina, che sono passati dai 180 dell’anno accademico 2019/20 ai 255 attuali. E altri 60 se ne aggiungeranno il prossimo anno accademico 2024/25 con l’apertura del nuovo corso di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e chirurgia a indirizzo tecnologico.

Il rettore Pier Francesco Nocini
Il rettore Pier Francesco Nocini

«La carenza di medici non si può risolvere con un “tutti dentro” all’università», sottolinea il rettore. «Intendiamoci, è un’idea importante sul piano sociale. Io stesso ho portato avanti, in questi anni, l’idea di un’apertura del numero chiuso che però fosse graduale, avendo quindi il tempo di uniformare le aule e di ampliare la rete formativa per aumentare i docenti. Infatti, per garantire ai futuri camici bianchi una formazione adeguata, occorre un sistema di controllo del numero degli studenti e delle studentesse tarato sul corpo docente e sugli spazi disponibili».

Questo sistema basato sulla proporzione tra discenti e professori, puntualizza il rettore, assicura anche la serietà del metodo con cui ragazze e ragazzi vengono giudicati durante il percorso di studi. Teniamo presente che formare un medico significa investire su un futuro importante. Se una riforma deve essere attuata, le università devono essere messe nelle condizioni di poterla gestire. Altrimenti si rischia il caos».

Laura Perina

Suggerimenti