Archiviata la Notte Bianca di ieri, da stasera all'11 settembre Gardaland vara la stagione delle aperture serali, protratte fino alle 23 ma con 13 attrazioni inaccessibili dalle 19. La novità è comparsa sul sito del più noto e gettonato parco divertimenti d'Italia, ed è stata motivata con la «difficoltà a reperire personale stagionale». La decisione ha scatenato non poche reazioni, iniziando dagli abbonati, che hanno protestato su web e social. Ed era inattesa, perché Gardaland ha iniziato a cercare addetti per la stagione 2022 già a febbraio, anche in collaborazione con Veneto Lavoro, l'agenzia regionale per l'impiego. «Della difficoltà di reperire i numerosi profili ricercati (oltre 1.500 a tempo determinato per il parco, cui si aggiunge il personale Legoland) si è parlato nelle riunioni più recenti che abbiamo avuto con la direzione», ammette Giosué Rossi, segretario provinciale della Fisascat Cisl di Verona. Da venerdì, sul portale di Gardaland è comparso il suggerimento a consultare gli orari di ogni singola attrazione per verificarne il funzionamento. A chiudere in anticipo saranno: Jungle Rapids, Magic House, Superbaby, Funny Express, Flying Island, Baby cavalli, Peter Pan, Cinema 4D Experience, Space Vertigo, Colorado Boat, Kung fu Panda Master, Albero di Prezzemolo, Baby Canoe. La direzione si scusa con la clientela: «Siamo estremamente dispiaciuti per la delusione causata da questa situazione che è temporanea e che contiamo di risolvere al più presto. Purtroppo», spiegano i vertici del parco di Castelnuovo del Garda (Vr), «siamo costretti a ridurre gli orari di apertura di alcune attività a causa di eventi indipendenti dalla nostra volontà, quali la forte carenza di lavoratori stagionali che sta sperimentando il settore turistico». Interviene anche il nuovo amministratore delegato, Sabrina De Carvalho. «Durante l'orario diurno», precisa, «tutte le attrazioni sono sempre state, e continuano, a restare aperte. Con l'estensione dell'apertura alle 23, solo alcune saranno chiuse dopo le 19. Stiamo però continuando ad assumere e attivando tutti gli strumenti per integrare il personale mancante. A mano a mano che si procederà con il reclutamento e si raggiungerà il numero necessario di addetti, apriremo progressivamente le attrazioni chiuse».
Si ventila l'ipotesi di una soluzione in tempi brevi. Alla quale, però, non crede Barbara Marchini, leader della Uiltucs-Uil di Verona. «La questione è da scomporre: da quest'anno mancano le figure da dedicare alla ristorazione per cui sono rimasti chiusi due ristoranti interni al parco, malgrado dal 2020 le assunzioni vengano effettuate direttamente e non mediante agenzie interinali». Poi c'è il problema del personale alle attrazioni. «Per tenerle aperte, serve un team di lavoratori che per ragioni di sicurezza e di carico di responsabilità può operare solo per un numero limitato di ore: ogni quattro si cambia squadra e tutti sono assunti part - time con contratto collettivo nazionale. A fine mese, considerato che si è in servizio nei giorni feriali, ma soprattutto nei festivi e nei mesi di vacanza, giorno o sera, la busta paga non è granché: si lavora al caldo e in divisa», ragiona.
In queste condizioni, anche chi è stato formato e assunto, se trova di meglio, lascia. «L'unica soluzione è di tentare di ragionare su strumenti di flessibilità e di integrazione salariale. Nulla impedisce a Gardaland di andare oltre il contratto nazionale e costruire un integrativo che migliori le condizioni degli assunti. C'è bisogno di rendere nuovamente appetibili questi posti», conclude. Marchini..