«Tutto confermato al cento per cento, la decisione è presa, e abbiamo già organizzato con la collaborazione della Croce Bianca, la giornata dei tamponi di venerdì 14 gennaio al palazzetto. Ne abbiamo prenotati 130 per cinque classi di alunni, per gli insegnanti, i supplenti, il personale e gli autisti dei pulmini. Tutto a spese del Comune, nella speranza che non ci siano sorprese. Non escludo, infatti, una seconda settimana in didattica a distanza». Stefano Nicotra, sindaco di Torri del Benaco, non retrocede di un millimetro e conferma l’ordinanza urgente con cui dispone la chiusura fino al 15 gennaio della scuola primaria di Torri. Unico, nel Veronese, a prendere tale decisione. «E non saranno certo le critiche di qualche no vax a farmi cambiare idea o a mettermi paura, vista l’animosità che c’è in giro», mette in chiaro. L’unico spavento, dice di lui un compaesano, l’ha provato alle sei del mattino del 30 agosto 2020 quando venne sfiorato da un fulmine mentre stava perlustrando il territorio. «Qualche collega sindaco, piuttosto preoccupato, mi ha telefonato per saperne di più sull’ordinanza», fa sapere il sindaco, «ma io ho semplicemente fatto i conti. E uno più uno fa due, anzi qui a Torri fa 25, tanti sono i positivi al Covid tra genitori e alunni delle elementari e quindi ho preso la decisione che mi sembra più opportuna». Timori per eventuali ricorsi legali? «Ormai siamo quasi a lunedì e finora non ho visto nulla, il prefetto è stato messo al corrente e la dirigente scolastica ha avviato le procedure per la Dad che è perfetta per questa situazione, sono troppe le problematiche, trasporti compresi...». Ma le critiche, anche tra i genitori, non mancano. «Io mi confronto con tutti», assicura, «ma alla fine ragiono con la mia testa. Qui ci sono anche no vax e qualcuno mi ha perfino tolto il saluto. Mamma mia», esclama, «quante persone incattivite, non pretendo di far cambiare idea a nessuno, ricordo però che il sindaco è anche autorità sanitaria e quindi devo assumermi le mie responsabilità». Anche quella di aver organizzato il falò dell’Epifania, gli rinfaccia qualche genitore scontento. «Ho cancellato tutte le manifestazioni natalizie, tutte tranne il falò, tradizione che mi è stato chiesto di confermare, ma», replica così alle critiche, «è stato fatto in sordina, con sobrietà, senza pandori, vin brulè, banchetti delle associazioni. In piazza c’erano 122 persone, ma so che qualcuno non ha gradito, fra questi dei genitori no vax che hanno preso la palla al balzo per fare polemiche, so bene di chi si tratta... Però rifarei tutto, ancora più convinto di prima». Nicotra non è nuovo a prese di posizione “fuori del coro”. Il suo «non si può», durante la fase più dura della prima ondata Covid era stato rilanciato su Facebook da un video diventato virale. La severità del sindaco di Torri non sfuggirà, poi, a Geppi Cucciari e Giorgio Lauro, conduttori di “Un giorno da pecora” su Radio Uno che l’avevano preso di mira per i trenta minuti concessi ai suoi concittadini per l’uscita giornaliera. E alla domanda «da quando si comincia a contare» lui aveva risposto, serafico, «ci pensa il drone e ci avvisa su chi sgarra e arriva a trentuno». Annunciando l’utilizzo del mezzo radiocomandato per scovare gli «spostamenti illeciti» aveva assicurato che sarebbe stato «in prima linea con i vigili negli appostamenti». Ma nel Comune gardesano la sua “tolleranza zero” Nicotra l’aveva già estesa a chi non pota le piante che sporgono in strada, a chi passeggia in abiti succinti e addirittura a chi non provvede a lavare la pipì del proprio cane. Disposizione, quest’ultima che aveva provocato le proteste degli animalisti contro «l’obbligo di pannolino» per Fido. E quando, lo scorso dicembre, l’autista di Serit venne appiedato dal coronavirus, assieme a un amico raccolse personalmente «cinque camion di immondizia», facendo sapere di aver pure recuperato gli «indizi» per scovare chi aveva abbandona irregolarmente dei rifiuti. Qualche mese prima era stato lui in persona a cogliere sul fatto un “furbetto”. La sua fama di sindaco-sceriffo - bene sintetizzata dal blindato britannico, un Humber Mk IV, preso in prestito dal museo della guerra di Rovereto, posizionato davanti al municipio per alcuni mesi e poi sostituito da una cannone - tuttavia, risale a molto tempo prima che scoppiasse la pandemia. Alla vigilia di Ferragosto del 2019 guidò personalmente un blitz della polizia locale su una spiaggia frequentata da nudisti per far rispettare l’ordinanza che vieta di prendere il sole in costume adamitico. Durante quella stessa estate impose lo stop al consumo di bevande alcoliche nei parchi e in strada per prevenire «molestie e sudiciume». Eletto sindaco per la prima volta a fine maggio 2014 con quasi il 63 per cento - un primo mandato tormentato anche da una lunga sospensione dalla carica decretata dal prefetto in virtù della legge Severino - tornò in sella nel 2019, unico candidato in corsa, prese 407 voti in più rispetto a cinque anni prima. Un successo dovuto, oltre che alla sua fama da “giustiziere”, anche al suo operato da sindaco “tuttofare” con ben 21 deleghe, dalle manutenzioni al bilancio. •.