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veronesi nel mondo

Nicola, guru del kite surf in Costarica: «Non vedo un inverno da trent’anni»

Bertoldi, 55 anni, si è trasferito nel 1995 prima nella capitale San José, poi a Bahia Solinas, dove gestisce anche un hotel
Nicola Bertoldi vive a Bahia Salinas, nel nord del Costarica, da dicembre ad aprile tra i posti più ventosi al mondo
Nicola Bertoldi vive a Bahia Salinas, nel nord del Costarica, da dicembre ad aprile tra i posti più ventosi al mondo
Nicola Bertoldi vive a Bahia Salinas, nel nord del Costarica, da dicembre ad aprile tra i posti più ventosi al mondo
Nicola Bertoldi vive a Bahia Salinas, nel nord del Costarica, da dicembre ad aprile tra i posti più ventosi al mondo

Il sole che si staglia sul mare turchese e irradia chilometri di spiagge bianche libere e deserte. Altro che liti sulle concessioni balneari, a Bahia Salinas la Bolkenstein potrebbero benissimo scambiarla per una nave da crociera tedesca di passaggio.

Nel nord del Costarica al confine col Nicaragua, in quest’angolo di paradiso sulla costa del Pacifico, la natura regna sovrana. Lo scettro lo detiene Eolo, che soffia la sua legge: «Da dicembre ad aprile è uno dei cinque posti più ventosi al mondo, ed è un tempio del surf», spiega Nicola Bertoldi, cinquantacinquenne che lì ha messo radici nel 1999, dopo aver lasciato Verona quattro anni prima per trasferirsi in Costarica.

Un mese di aspettativa e la partenza da Verona

A Bahia Nicola è un guru del kite. Lì, da coraggioso pioniere, ha aperto la sua scuola, la Blue Dream, in tempi in cui il kite non se lo filava ancora nessuno, e lì con la moglie Joselyne gestisce il Blue Dream Resort, hotel con 19 camere, ristorante e la scuola per gli aironi del surf.

Una storia iniziata nel 1995: «Lavoravo a Verona, un uno studio fotolitografia in Zai; desideravo cambiare vita, fare un’esperienza forte e vivere in un posto dove fosse estate tutto l’anno. In Costarica ero stato da turista a 22 anni, era il posto ideale. Tranquillo, non esiste nemmeno l’esercito, il turismo in prevalenza nordamericano; ho preso un mese di aspettativa e sono partito», racconta.

Il guru del kite surf

Nicola acquisisce la licenza di un immobile che trasforma in bed & breakfast nella capitale San José: «Era un investimento a basso rischio; il turismo stava crescendo e internet muoveva i suoi primi passi, è andata bene e sono rimasto lì quattro anni».

Poi, però, capisce che lasciare l’Italia per i tropici e ritrovarsi a vivere in città, non è esattamente quello che cerca. Si sposa una prima volta, non durerà molto, e si trasferisce a Playa Hermosa, mare azzurro e spiagge bianche sulla costa del Pacifico, dove gestisce due appartamenti che affitta ai turisti. Corre il 1999, quando fa la scoperta che gli cambia la vita: «In un viaggio in Francia ho scoperto il kite. Ho deciso che quella sarebbe stata la mia strada. Ho fatto un corso a Cervia, l’unico allora in Italia, all’inizio è stata dura, ma ho avuto la fortuna di non farmi mai male». 

Tornato in Costarica, a un’ora da Playa Hermosa c’è Bahia Salinas che con i suoi venti è il paradiso del kite: «Sono stato in affitto da una coppia di veronesi, ho fondato la scuola Kite Surfing 2000 (ha conseguito il diploma di istruttore, ndr) e quattro anni dopo ho acquistato un terreno per costruirvi l’albergo.

Un resort «da sogno»

Partito con 10 stanze, il Blue Dream Resort ne ha oggi 19; la Kite Surfing 2000 ha preso il nome dell’hotel. Niente avrei potuto fare da solo, se non avessi al mio fianco Joselyne, la mia bellissima moglie costaricana che è bravissima nella gestione dell’albergo; è laureata in psicologia e sta ora facendo un Master. Magari arriverà il giorno in cui vorrà esercitare la professione e allora vedremo cosa fare, le nuove avventure non mi spaventano».

Residente in Costarica dal 1999, Nicola è riconoscente al Paese che lo ha accolto: «È un Paese molto ospitale, ma se pensi di venire qua a fuggire dai problemi per vivere sdraiato su un’amaca, ti sbagli di grosso; la mentalità è diversa dalla nostra, tutto è più tranquillo e rilassato, ma devi aver voglia di lavorare anche qui. Il turismo negli ultimi trent’anni è cresciuto molto, e vi ho investito. Tuttavia, non mi hanno mai visto come un Gringo speculatore, ma piuttosto come uno che qui è venuto per lavorare e farsi una vita semplice e a contatto con la natura. Del resto, se qui uno cerca le comodità della città è meglio che resti a Verona, che è sempre bellissima».

La famiglia a Verona

Già, Verona…: «Ho sempre un bel rapporto con la mia città. Mia mamma, 84 anni, e mia sorella con la sua famiglia vivono lì; ritrovo i miei amici storici dell’infanzia.

La città è cambiata, ma è sempre molto bella e a Jocelyne piace molto; vengo d’estate e rimango due mesi circa, quando qui a Bahia Salinas è bassa stagione, e la scuola di kite chiude. Magari, se Jocelyne vorrà venire a lavorare a Verona, io l’asseconderò e un giorno torneremo. Chissà…Quel che è certo che da Bahia Salinas non mi voglio staccare. Mi ha dato tanto, ed è parte di me. È ancora come l’ho trovata quando sono arrivato qui la prima volta. In questa natura incontaminata c’è tutto quello che cercavo. È sempre estate, giusto qualche scroscio di pioggia al pomeriggio da giugno a settembre, poca roba. Ma lo sa che è trent’anni che non vedo un inverno…? Venga a trovarmi, che le insegno a fare kite!».

Lorenzo Fabiano

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