L’episodio, ovvero il rifiuto di trasportare sul suo taxi un disabile, e nello specifico Vincenzo Falabella, presidente nazionale di Faip e Fish le due federazioni in prima linea nella tutela dei portatori di handicap e disabili, avvenne il 30 settembre in stazione Porta Nuova. Dall’altro giorno il tassista che lo fece scendere (tra l’altro la carrozzina era già stata caricata nel bagagliaio) lasciandolo sotto la pioggia è formalmente indagato per l’ipotesi prevista dall’articolo 331 del codice penale. Che punisce «chi, esercitando imprese di servizi pubblici o di pubblica necessità, interrompe il servizio, ovvero sospende il lavoro nei suoi stabilimenti, uffici o aziende, in modo da turbare la regolarità del servizio».
L’iscrizione nel registro degli indagati, atto dovuto, è stata confermata dal procuratore Bruno Bruni mentre l’indagine è stata affidata al sostituto Stefano Aresu. Un fascicolo formato, al momento, dagli accertamenti effettuati dalla Polizia locale dopo che, domenica 2 ottobre, lo stesso Vincenzo Falabella depositò un esposto comando e personalmente al dottor Luigi Altamura. In quello scritto c’è la narrazione di quanto avvenuto, e cioè che Falabella, sceso dal treno proveniente da Roma, venne accompagnato dal personale della Sala Blu al posteggio dei taxi fuori dalla stazione Porta Nuova. L’autista lo invitò a scendere «dicendo che quelli come me devono chiamare una macchina apposita», raccontò il giorno seguente Falabella.
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Lo lasciò sul marciapiede, davanti a chi, come lui, stava aspettando una vettura. Di per sé già una grave mancanza, la riprovazione per il comportamento del tassista arrivò oltre che dal sindaco Tommasi, tra l’altro ospite dell’evento a Pescantina dove era atteso Falabella (la festa per i 45 anni del Galm) anche dal governatore Luca Zaia e dalla ministra con delega alla Disabilità, Erika Stefani. Intervenne anche il presidente dei tassisti scaligeri che, in un’intervista al nostro quotidiano, sostenne che «l’autista aveva fornito una versione differente e che le segnalazioni per eventuali lamentele non andavano fatte ai giornali ma al settore Commercio piuttosto che alla Polizia locale». Infine l’autista fornì a Falabella un numero di licenza diverso da quello effettivo. La Procura indagherà anche su questo.