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L'indagine

Musei a caccia di visitatori e scolaresche: «Dobbiamo renderli più sexy»

Persi 200mila ingressi dal 2019. L’Arena resta in testa ma scende rispetto al pre Covid, bene Casa di Giulietta e Castelvecchio
Turisti in coda per visitare l'anfiteatro romano
Turisti in coda per visitare l'anfiteatro romano
Turisti in coda per visitare l'anfiteatro romano
Turisti in coda per visitare l'anfiteatro romano

Calano i visitatori dei musei veronesi. Non solo rispetto agli anni del Covid i cui dati sono per forza di cose deficitari, ma anche rispetto al 2019 e al 2018. Tiene invece la Casa di Giulietta e aumentano i numeri sia del museo di Castelvecchio che di quello di Storia naturale. Con dati da leggere con attenzione, vista la mancanza ancora di molte scolaresche e soprattutto la necessità di dare una veste nuova ai luoghi d’arte scaligeri.

 

 

La flessione del 2022

Si parte dal dato complessivo dei visitatori, che comprende l’Arena, Casa di Giulietta e appunto museo di Castelvecchio, ma anche museo Archeologico al Teatro Romano, museo degli Affreschi/Tomba di Giulietta, Lapidario Maffeiano, Arche scaligere, museo di Storia naturale e Gam, la Galleria d’arte moderna. Nel 2022 gli accessi totali sono stati un milione 472mila 674, in calo di circa 230mila rispetto al 2019 (1.703.634) e di 212mila rispetto al 2018 (1.684.801), mentre i dati relativi a 2021 e 2020 sono molto inferiori ma non possono essere confrontati viste le lunghe chiusure a causa della pandemia.

 

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Arena prima, ma in calo

La parte del leone tra i luoghi preferiti dai visitatori è sempre l’Arena, che nell’ultimo anno ha contato 682mila 571 accessi: nel 2019 erano stati oltre 826mila, nel 2018 poco più di 811mila mentre nel 2017 addirittura 827mila. Al secondo posto tra le mete più scelte da chi viene a Verona è la Casa di Giulietta (il museo, non il solo cortile), con un dato in controtendenza rispetto a quelli di molti altri monumenti e musei: i visitatori nel 2022 sono stati 373mila 526, in leggero aumento rispetto al 2019 quando erano stati poco più di 370mila e ben di più rispetto ai quasi 359mila del 2018 e 348mila dell’anno precedente.

Leggero aumento anche per il museo di Castelvecchio, che sfiora quota 180mila, mentre nel 2019 si era fermato a poco più di 175mila accessi (174mila nel 2018 e 183mila nel 2017). Cala nettamente invece il museo Archeologico al Teatro Romano, che contava più di 100mila visitatori fino al 2019 e ora ne ha fatti segnare poco più di 71mila. Cala, ma con numeri abbastanza contenuti, il museo degli Affreschi/Tomba di Giulietta, mentre crollano gli afflussi sia al museo Lapidario Maffeiano che alle Arche Scaligere, entrambi di poco superiori alle duemila unità. In crescita anche il museo di Storia naturale, cala invece il Gam, la Galleria d’arte moderna al palazzo della Ragione.

 

Ancora poche scuole

«I numeri dei visitatori sicuramente seguono i flussi turistici, ma i dati vanno letti più a fondo cercando di capirne le motivazioni», esordisce l’assessore comunale a Turismo e Cultura Marta Ugolini, «c’è un calo complessivo rispetto al 2019 e agli anni precedenti, quelli della pandemia non possono essere considerati per forza di cose. Una parte degli accessi mancanti probabilmente è legata al turismo scolastico, si è ripartiti nella scorsa primavera ma ancora a rilento e con meno spostamenti rispetto al periodo pre Covid. E poi ci sono delle forti oscillazioni tra un mese e l’altro, siamo sicuri che se avessimo potuto organizzare la mostra di Caroto in autunno anzichè in estate avremmo avuto numeri ben diversi», continua l’assessore Ugolini che poi sposta lo sguardo sui singoli musei, con qualche sorpresa e numeri comunque aumentati rispetto al passato.

«In effetti alcuni sono anche cresciuti, come la Casa di Giulietta, lì potrebbero centrare anche gli effetti dei film girati, la comunicazione e i riflettori dell’attenzione sempre accesi, ma cresce bene anche Castelvecchio. Per quanto riguarda l’Arena, manca ancora il 15 per cento dei visitatori degli anni precedenti alla pandemia, credo che sia fondamentale la mancanza degli studenti oltre ad altri fattori su cui dovremo ragionare. Scende il numero degli accessi anche al museo degli Affreschi e altre esposizioni più di nicchia, ma questo forse è dovuto anche all’apertura di altri attrattori di turisti e visitatori di nicchia, più sofisticati», continua l’assessore scaligero, «penso alle nuove chiese aperte con Verona Minor Hierusalem e a realtà nuove come Palazzo Maffei».

 

Sguardo al futuro

Adesso l’idea è di lavorare per uno sviluppo futuro che dia una connotazione diversa e più moderna a molti luoghi d’arte e di storia veronesi. «Intanto nel 2023 ci aspettiamo una ripresa completa del turismo scolastico e valutiamo modalità diverse di accesso in Arena, oggi restiamo chiusi il lunedì e questo fa perdere una buona fetta degli studenti in gita nella nostra città», ma vanno valutati anche i motivi della scelta o meno di visitatori questi luoghi da parte dei turisti. Come nella tesi di laurea di Lorenzo Maggi del corso magistrale in Lingue per la comunicazione turistica e commerciale, come ricorda la stessa Ugolini, docente all’università di Verona con un insegnamento anche in Gestione strategica delle imprese turistiche e culturali.

«Dalle sue indagini risulta come ci sia un livello medio di soddisfazione nei visitatori, da una parte spicca la bellezza dei luoghi ma dall’altra tra i fattori problematici ci sono le didascalie e le modalità espositive, diciamo che sono un po’ datati. Ecco dovremmo lavorare sugli allestimenti e sulla comunicazione, tra le domande della tesi c’era anche quella ai non visitatori sul perchè non fossero andati in alcuni musei veronesi: tra i motivi c’erano altri interessi ma anche perchè sentivano un divario con le proprie conoscenze, ecco noi dobbiamo diventare sexy e attraenti con le nostre bellezze museali e architettoniche», chiude Ugolini, «al passo con i tempi, con modalità di racconto delle opere più leggere e accattivanti. Ecco, mi piacerebbe vedere uno studente che mette su Instagram la sua esperienza in uno dei nostri musei».

Luca Mazzara

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