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I dati del 2022

Multe stradali, Verona prima in Veneto per incassi (ma non per gli autovelox)

In Italia incassi maggiori a Milano, più bassi a Catanzaro
L'autovelox fisso lungo la bretella T4-T9 a Verona
L'autovelox fisso lungo la bretella T4-T9 a Verona
L'autovelox fisso lungo la bretella T4-T9 a Verona
L'autovelox fisso lungo la bretella T4-T9 a Verona

Un tesoretto da 15,45 milioni di euro. A tanto ammontano gli incassi del Comune di Verona ricavati nel 2022 dalle multe stradali. Numeri che riguardano tutte le sanzioni per violazioni del codice della strada, alimentati anche dagli autovelox e da altri apparecchi di rilevamento della velocità. 
I dati arrivano dal Codacons, il Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori, che ha svolto una ricerca prendendo in esame la rendicontazione sui proventi delle multe stradali che, per legge, gli enti locali devono presentare al Governo entro il 31 maggio di ogni anno.
Per la precisione, nel 2022 il Comune di Verona ha incassato 15.455.829 di euro, di cui 2.327.267 legati alle multe elevate dagli autovelox, con particolare riferimento a quello fisso della tangenziale Nord, «spauracchio» di tutti gli automobilisti veronesi, e non solo. Un dato in deciso aumento rispetto all’anno precedente: nel 2021, quando ancora forse si sentiva il riflesso dei lockdown per l’emergenza sanitaria, i proventi delle multe per Palazzo Barbieri erano stati 11.513.017 di euro, di cui 2.288.679 per le sanzioni da autovelox.

 

Multe, i dati di Verona e del Veneto

Rispetto agli altri capoluoghi della regione Verona, con i suoi 15,45 milioni, si piazza al primo posto per incassi da multe stradali. Al secondo posto c’è Padova, con 13,78 milioni, seguita da Venezia con 9,24 milioni, Vicenza con 5,22 milioni, Treviso con 4,36 milioni e Rovigo con 2,88 milioni. Fanalino di coda Belluno, il Comune con il minor introito da sanzioni su strada, i cui proventi si fermano a 689.465 euro. 
Il dato però che balza agli occhi è che, se Verona risulta prima in Veneto per incassi totali da multe stradali, è solo terza per introiti legati agli autovelox. A Padova, ad esempio, oltre un terzo del tesoretto complessivo delle multe proviene dagli apparecchi di rilevamento della velocità, cioé 4,92 milioni su 13,78 milioni. A Venezia il dato è ancor più evidente: i proventi di sanzioni da autovelox sono 4,2 milioni su 9,24 milioni, cioé quasi la metà. A Verona si fermano invece a 2,32 milioni sui 15,45 totali.

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Il resto d'Italia

Con oltre 151,5 milioni di euro di incassi nel 2022, Milano è la città italiana che guadagna di più grazie alle sanzioni per violazioni del Codice della strada. Al secondo posto si piazza Roma, con 133 milioni, e molto più distaccate, Firenze (46 milioni), Bologna (43 milioni) e Torino (40 milioni circa). Tra i capoluoghi che registrano invece i proventi più bassi ci sono Catanzaro, con poco più di 812mila euro incassati nel 2022, e Aosta (917mila euro). Manca all’appello Campobasso, comune la cui rendicontazione, informa l'associazione, non è stata pubblicata sul sito del Ministero entro il 31 maggio. 

 

Il raffronto fra il 2022 e il 2021

Il termine «tesoretto» non è stato scelto a caso. Se si prendono in considerazione solamente le principali 20 città italiane, gli incassi delle multe stradali nel 2022 raggiungono la ragguardevole cifra di 547 milioni di euro, circa mezzo miliardo, in crescita del 37,4 per cento rispetto al 2021. 
Spulciando poi tra i dati depositati dai Comuni al Governo, emergono altri spunti interessanti. Si scopre, ad esempio, che Firenze è la regina italiana degli autovelox, con un incasso pari a 23,2 milioni di euro nel 2022. Seguono Milano con 12,9 milioni di multe tramite autovelox, e Genova con 10,7 milioni. A Napoli le multe inflitte dagli autovelox hanno garantito proventi per appena 18.700 euro.
Negli anni Il Codacons ha poi messo a confronto i proventi del 2022 con quelli dell’anno precedente: se Verona è passata da 11,51 a 15,45 milioni di euro, a livello nazionale Potenza è la città che ha visto crescere di più gli incassi, salendo da 1,1 milioni di euro del 2021 ai 3,7 milioni dello scorso anno, con un incremento del 224 per cento. Seguono Palermo (+164 per cento) e Firenze (+120 per cento). 
«La ripresa della circolazione delle auto dopo il periodo della pandemia ha sicuramente inciso sul forte aumento delle sanzioni, ma i dati dimostrano come permangano gravi criticità circa l’uso degli autovelox, spesso piazzati sulle strade in modo del tutto scorretto al solo scopo di far cassa», afferma il presidente Codacons, Carlo Rienzi. Sul fronte delle multe «c’è ancora molto da fare», secondo il presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sui consumatori, Simone Baldelli, che chiede di «regolamentare, dopo 12 anni di attesa, l’utilizzo degli autovelox, che troppo spesso sembrano essere impiegati più per fare cassa che non sicurezza». 

Manuela Trevisani

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