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La tragedia di sabato sera

Morte di Nicole, l'appello: «Ragazzi, non guidate da ubriachi». Il conducente positivo all'alcoltest

Erano andati ad una festa di laurea, Nicole Perina ed il suo ragazzo. Era da là che stavano tornando in auto, poco dopo mezzanotte di sabato, la ragazza, ventunenne ed il suo fidanzato alla guida. Una serata spensierata che è finita in tragedia, con l’auto del ragazzo, una Opel Corsa, che finisce fuori strada, contro un palo della segnaletica stradale in via della Speranza, a Zevio, in direzione Verona.

L’auto viaggiava a velocità sostenuta, da quanto emerge dai rilievi dei carabinieri. E purtroppo, il giovane al volante aveva un tasso di alcolemia oltre quattro volte il limite consentito.

Nicole dopo il diploma all’istituto tecnico degli Stimmatini, aveva trovato lavoro in un grande hub logistico di Nogarole Rocca. È stata la mamma a crescere la ragazzina che ha perduto tragicamente il papà quando aveva sei anni, coincidenza beffarda, il giorno del suo sesto compleanno, il 15 maggio 2006.

«Quando ho saputo dell’incidente ed ho visto le foto sul vostro giornale ho subito pensato al fatto che in un rettilineo, ad un orario non tardo, esci per una distrazione, un malore o perchè sei ubriaco alla guida», dice Patrizia Pisi, la mamma che ha perduto Alberto, 13 anni fa, ucciso da una persona ubriaca al volante. Lei ed il marito Stefano Benato hanno fondato un’associazione per sostenere, nel dolore, altri familiari che come lei si trovano all’improvviso in una tragedia analoga «Andrò al funerale di Nicole e se i genitori lo vorranno porterò la preghiera della nostra associazione, Avisl Onlus Associazione vittime di incidenti stradali e sul lavoro. Da anni mi occupo di prevenzione, faccio seminari nelle scuole e mi sto battendo affinchè nelle scuole, dalla terza media in poi ci sia la lezione di educazione civico-stradale», spiega Pisi. «Quando vado a parlare ai ragazzi dico sempre di non salire in auto con amici che abbiano bevuto. Dico loro di chiamare i genitori, un taxi, ma di non salire con chi ha bevuto. Ma a vent’anni pensi sempre che a te non accadrà nulla, che accada sempre ad altri».

Domenica 21, come ogni anno, si celebra la giornata delle vittime della strada. Domenica però c’è una novità: «Lo scorso anno il nostro appuntamento è saltato per il covid. L’anno prima in molti hanno avuto difficoltà perchè, in concomitanza c’è la Verona Marathon, quindi raggiungere il piazzale di San Zeno è complicato. Per questo Stefano ed io abbiamo organizzato la cerimonia davanti all’ospedale di Borgo Roma, nel piazzale intitolato alle Vittime della strada. Non porteremo le croci, ma ciascuno di noi avrà in mano una rosa rossa che poi deporremo sotto la targa. La veglia sarà dalle 10.30 alle 12.30. E a mezzogiorno libereremo verso il cielo i palloncini bianchi. Ci saranno tanti genitori che hanno perduto i loro figli, perchè spesso di loro si tratta, anche se ci saranno anche vedove, vedovi, figli».

Lo sportello di aiuto gratuito per i familiari delle vittime della strada funziona sempre in Comune a Verona, è necessario prendere appuntamento al 349/7023699. «Abbiamo anche un progetto che sta per arrivare a concretizzazione. Posizionare un totem in memoria delle vittime della strada alla rotonda di Parona. Un segno tangibile che possa essere di monito», conclude Pisi.

Alessandra Vaccari

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