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Il dramma di via Tunisi

Morta e dimenticata
in casa, lo sfratto
arrivato un mese fa

Il dramma di via Tunisi
La Municipale in via Tunisi
La Municipale in via Tunisi
La Municipale in via Tunisi
La Municipale in via Tunisi

L’affitto dell’appartamento di via Tunisi risulta pagato fino a giugno 2017. E solo un mese fa, a Cristina Frattini, il cui corpo è stato trovato nel suo letto dopo circa un anno e mezzo dal decesso, è stato notificato, tramite raccomandata, lo sfratto per morosità o, detto in termini burocratici, la notifica di decadenza dell’assegnazione dell’alloggio popolare.

Tale procedura scatta dopo circa quattro mesi di mancato pagamento del canone, ma in tutto, per arrivare alla notifica, fanno sapere all’Agec, possono passare anche una decina di mesi. E anche questa circostanza avrebbe ritardato la tragica scoperta.

 

I vicini puntano il dito sull’azienda di via Noris che avrebbe sottovalutato le segnalazioni. All’Agec rispondono che una prima telefonata era arrivata a settembre 2017 e che in quella circostanza furono mandati sul posto due tecnici che però riferirono poi di non aver rilevato anomalie e neppure cattivi odori provenire dall’appartamento. E sul caso infuria la polemica.

Enrico Santi

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