Dovrà affrontare il processo, un barista ventisettenne di origini albanesi, accusato di aver molestato sessualmente una cliente del locale dove lavorava, dopo averla spinta a ubriacarsi. Queste almeno le ricostruzioni della Procura, che ha chiesto il rinvio a giudizio del giovane.
La vicenda
Era il 30 marzo dello scorso anno. Sul lago le prime avvisaglie di primavera. La giovane, che all’epoca non aveva ancora compiuto diciotto anni, stava trascorrendo alcune ore di relax in un bar del Garda. Senza quasi accorgersene ha bevuto quattro birre medie. Una dopo l’altra. A quel punto il barista, R.P., le avrebbe offerto quattro shottini di superalcolici.
Il grado alcolemico continuava a salire. È stato allora, secondo gli inquirenti, che il ventisettenne avrebbe approfittato di lei.
L’avrebbe prima spinta in bagno, nonostante lei gli avesse detto che preferiva non farlo. Poi avrebbe chiuso la porta a chiave, le avrebbe abbassato i pantaloni e l’avrebbe costretta a subire atti sessuali. Tutto ciò, approfittando delle sue «condizioni di inferiorità psicofisica dovute all’evidente stato di ebbrezza alcolica».
La giovane, infatti, in quegli istanti non era nemmeno riuscita a reagire.
Processo a settembre
Ieri il caso è stato trattato dal giudice per l’udienza preliminare Maria Cecilia Vitolla: il ventisettenne, difeso dall’avvocato Christian Costantini, è stato rinviato a giudizio. Il processo si aprirà il prossimo settembre davanti al tribunale collegiale, presieduto dal giudice Raffaele Ferraro.