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Borgo Roma

Minaccia la ex con un coltello: ventunenne in manette. In passato calci, pugni e umiliazioni

Le forze dell’ordine sono intervenute in casa quattro volte in un solo mese
Violenza domestica: un’immagine emblematica
Violenza domestica: un’immagine emblematica
Violenza domestica: un’immagine emblematica
Violenza domestica: un’immagine emblematica

Le forze dell’ordine sono dovute intervenire per ben quattro volte nel giro di un solo mese in quell’appartamento di via Legnago, nel quartiere di Borgo Roma. E l’ultima volta, venerdì intorno alle 13, la polizia se n’è andata portando con sé C.A., 21 anni, arrestato con l’accusa di maltrattamenti nei confronti della sua ex compagna, una ragazza di 23 anni, con cui però continuava a convivere. Era stata proprio lei, pochi minuti prima, a chiedere l’intervento degli agenti.

 

La minaccia col coltello

La giovane aveva spiegato di essere stata minacciata dal suo ex con un coltello lungo 32 centimetri, di cui 19 di lama in acciaio. Lo aveva visto in bagno mentre sbatteva la punta del coltello contro la lavatrice e gli aveva chiesto di smetterla perché non voleva che danneggiasse l’elettrodomestico. E lui, di tutta risposta, l’avrebbe minacciata, voltandosi verso di lei e andandole incontro. La ventitreenne, temendo che lui volesse colpirla con il coltello, è quindi scappata di casa e ha chiamato i soccorsi. La polizia l’ha rintracciata in una via vicino a casa, terrorizzata, in preda al panico e all’agitazione.

Così, sono scattate le manette ai polsi del ventunenne (difeso dall’avvocato Alessandro Natali), che ieri è comparso in tribunale per la direttissima. L’arresto è stato convalidato e nei confronti del giovane è stata disposta la misura dell’allontanamento dalla compagna, con divieto di comunicare con lei, in attesa della prossima udienza del processo. Ma non era la prima volta che si verificavano litigi simili.

 

I precedenti

Secondo la procura, il giovane aveva spesso un atteggiamento «aggressivo e autoritario» nei confronti della ventitreenne, «sminuendola ogni volta che ne capitava l’occasione («è inutile che pulisci casa se non sei nemmeno capace di lavarti la bocca»), percuotendola con schiaffi, afferrandola per il collo, sbattendola al muro, dandole pugni», provocandole lesioni, minacciandola di morte, rompendo suppellettili e mobili dell’appartamento.

Questo almeno dallo scorso maggio al 2 dicembre, quando si è verificata l’ultima violenta discussione. I carabinieri erano intervenuti già il 2 novembre e poi il 5 novembre, quando i due avevano litigato per motivi di gelosia e il ventunenne avrebbe preso per il collo la compagna. La settimana successiva, il 13 novembre, sono stati gli agenti della questura a «far visita» alla coppia: il giovane, al culmine del litigio, avrebbe spintonato la ragazza. E così a fine novembre la ventitreenne aveva deciso di sporgere querela nei confronti del compagno, portando anche delle foto in cui si vedevano i lividi inferti, secondo il racconto della giovane, negli ultimi sei mesi dal suo ex. Non sono passati nemmeno due giorni ed è scattato l’arresto. Dopo la convalida, il processo è stato rinviato al 19 dicembre.

Manuela Trevisani

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