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Il caso

Cerca il nuovo medico di base nell’elenco della Regione e trova il dottor «no vax»

Ha effettuato l’accesso da Sanità Km0, il portale regionale, e ha trovato Michele Perini, ai domiciliari per aver rilasciato, in cambio di denaro, certificati di vaccinazioni anticovid
Dopo l'arresto sono stati affissi cartelli per avvisare della chiusura dello studio medico di Michele Perini
Dopo l'arresto sono stati affissi cartelli per avvisare della chiusura dello studio medico di Michele Perini
Dopo l'arresto sono stati affissi cartelli per avvisare della chiusura dello studio medico di Michele Perini
Dopo l'arresto sono stati affissi cartelli per avvisare della chiusura dello studio medico di Michele Perini

È passato per Sanità Km0 nella sezione Fascicolo del portale internet regionale. Ha cercato un medico disponibile e ha trovato lì, tra i nomi tra cui poteva optare, quello del dottor Michele Perini, con ambulatorio in via Cipolla, a Verona. Ed è per questo rimasto di stucco un cittadino veronese che stava tentando di cambiare il medico di base, avendo ricevuto la lettera dell’Ulss9 che comunicava l’imminente pensionamento del suo.

 

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Quel cognome, Perini, infatti, non gli era sconosciuto. Anzi, ne aveva appena letto su L’Arena. Perini è, infatti, il medico sospeso dall’albo professionale dal 30 marzo 2022 e accusato di corruzione e truffa per aver rilasciato, in cambio di denaro, certificati di vaccinazioni anticovid, in realtà non avvenute, agevolando le procedure per far ottenere ai no vax la certificazione verde. E attualmente agli arresti domiciliari. «Ciononostante sul portale Fascicolo risulta libero e prenotabile», ci scrive il cittadino che è così tornato sui suoi passi, ha spulciato di nuovo l’elenco dei medici trovando una dottoressa: «Una nuova, giovane e smart. Speriamo stavolta resti più a lungo dell’altro che ho avuto per soli tre anni», conclude sottolineando però il dubbio che nonostante tutto Perini sia ancora disponibile negli elenchi dei medici.

 

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La spiegazione dell'Ulss 9

L’Ulss9, però, scioglie l’arcano. Chi passa prima per il sito della Scaligera, infatti, nella sezione che elenca i professionisti, nella cartella di Michele Perini trova scritto che è «temporaneamente sostituito dai colleghi facenti parte della medicina di gruppo», quella di via Cipolla in Borgo Venezia. Perini aveva qui l’ambulatorio principale mentre quello secondario si trova in via Conegliano, a Porto San Pancrazio.

L’Ulss9 non ha, invece, competenza sul portale di Sanità Km0. Tuttavia specifica che qualora qualcuno, ignaro della vicenda in corso, selezioni il medico tramite quella modalità sarà comunque assistito dal sostituto.

Perini giovedì è comparso davanti al gup Livia Magri che dovrà ratificare il patteggiamento a 4 anni concordato dalla difesa con il pm. Un accordo che, come condizione, prevede comunque il risarcimento alla Sanità pubblica.

 

Le accuse al medico

Il medico è stato arrestato insieme ad altre cinque persone il 24 marzo 2022 con l’accusa di corruzione, falso, abuso d’ufficio e truffa ai danni dello Stato perché, secondo l’impianto accusatorio, ha attestato l’avvenuta somministrazione di anticovid a no-vax che ottenevano così il green pass senza sottoporsi alla profilassi, in cambio di 300 euro. Le dosi di vaccino venivano gettate.

La difesa ha chiesto la revoca delle misure cautelari e l’udienza per questo è rinviata a febbraio. L’indagine dei Nas di Padova sul medico era partita nell’agosto del 2021. Il racconto di un padovano, secondo il quale a Verona c’era un medico che in cambio di 300 euro rilasciava certificati, aveva dato una spiegazione all’anomala lunga fila di pazienti davanti alla porta dell’ambulatorio di Perini. L’indagine, coordinata dal sostituto procuratore Paolo Sachar, tramite intercettazioni ambientali e telefoniche, è culminata con l’arresto e l’accusa di corruzione in concorso con i pazienti (circa 300 quelli accertati che avevano ottenuto la certificazione verde pagando).

Maria Vittoria Adami

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