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I problemi della sanità

Medici al Pronto Soccorso: all’Ulss 9 ne mancano 36

Sedici i posti scoperti a Bussolengo, Villafranca e Malcesine, 12 a Legnago e 8 a San Bonifacio
L’ospedale Mater Salutis di Legnago
L’ospedale Mater Salutis di Legnago
L’ospedale Mater Salutis di Legnago
L’ospedale Mater Salutis di Legnago

La carenza di medici negli ospedali ha spinto negli anni la Regione a ricorrere ai «gettonisti», i famosi camici bianchi delle cooperative, ingaggiati al bisogno per coprire i turni scoperti nei reparti sotto organico. Tipo il Pronto Soccorso.

Si tratta di professionisti esterni che prestano la loro opera a cottimo, pagati per le ore di lavoro: la retribuzione per una guardia di notte è, in media, di 1.200 euro. A fronte di una spesa fortemente impattante sui bilanci di Ulss e Aziende Ospedaliere, lo scorso 16 febbraio la giunta Zaia ha approvato una delibera per eliminare progressivamente il ricorso ai dottori a gettone.

E, per far fronte al «buco» che si sarebbe creato, ha introdotto i contratti di libera professione: i medici interessati li sottoscrivono personalmente con l’Ulss di riferimento in base a tariffe orarie decise dalla stessa Regione: 80 euro lordi in Emergenza-Urgenza e Rianimazione, 60 in altri settori e 40 per neolaureati e specializzandi. 

Chiamata anti gettonisti

La prima «chiamata» anti-gettonisti per i Pronto Soccorso del Veneto, il cui termine per aderire era sabato scorso, ha visto 212 candidature a fronte di un fabbisogno di 160. Le domande saranno adesso vagliate da una commissione che indicherà poi alle 9 Ulss, all’Aoui di Verona e quella di Padova, i nominativi che potranno essere contrattualizzati.

Per Verona, una boccata d’ossigeno visto la cronica carenza di personale in quella che è considerata «la trincea» degli ospedali. La situazione in provincia è infatti questa: 10 medici dirigenti nei Ps di Bussolengo, Villafranca e Malcesine contro un fabbisogno stimato di 26; 12 a Legnago a fronte di una stima di 24 unità e 13 a San Bonifacio quando ne servirebbero 21.

Per supplire alla carenza, l’Ulss 9 sfrutta i periodici concorsi di Azienda Zero: per l’ultimo, indetto lo scorso ottobre, dalla direzione generale di via Valverde erano stati richiesti 24 posti, ma il concorso non ha sortito alcuna graduatoria né di specialisti, nè di specializzandi.

I concorsi

Ad oggi ci sono 9 posti autorizzati ma non coperti per il Ps di Bussolengo-Villafranca, ai quali si aggiungono 7 richieste inoltrate nel primo trimestre alla Regione e per le quali si è in attesa di nulla osta. Per Legnago sono presenti 3 autorizzazioni alle quali si sommano ulteriori 9 domande inviate a Venezia per il periodo gennaio-marzo 2024, anche queste in attesa dell’ok. Per San Bonifacio presenti 4 autorizzazioni mentre 4 richieste risultano pendenti, sempre per il primo trimestre 2024. In totale mancano all’appello quindi 36 professionisti.

«Al fine di supplire alla carenza di dirigenti strutturati si fa ricorso», spiegano dall’Ulss 9 Scaligera, «oltre alle prestazioni aggiuntive da parte dei dirigenti in servizio, ai liberi professionisti: attualmente risultano attivi 17 contratti per il Pronto Soccorso di Bussolengo, 12 per quello di Legnago e 11 per San Bonifacio». Quanto ai gettonisti, non ancora del tutto «eliminati», sono ancora utilizzati «a supporto della Guardia Medica a Villafranca-Bussolengo, Legnago e San Bonifacio».

 

Camilla Ferro

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