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Scuola

Esame di maturità per 7.218 veronesi. Si torna alle regole precovid

Date, regole e composizione della commissione d'esame per la maturità 2023
Un'esame di maturità
Un'esame di maturità
Un'esame di maturità
Un'esame di maturità

Dopo tre anni di pandemia, che ha condizionato l’andamento degli anni scolastici e i relativi esami finali per il diploma, la maturità torna quest’anno nella modalità «classica» dell’era pre Covid e sarà quindi composta da due prove scritte, con le tracce decise dal Ministero, e un colloquio multidisciplinare. 

 

I numeri dell'esame di maturità 2023

Si parte il 21 giugno. Nelle segreterie didattiche sono iniziate le operazioni per l’organizzazione degli esami e, a tal proposito, l’Ufficio scolastico territoriale ha inviato alle scuole secondarie di secondo grado i tabulati con i nominativi dei candidati e l’elenco regionale dei presidenti di commissione, che però non sono ancora abbinati alle diverse commissioni. I maturandi sono 7.218 a Verona e provincia, per un totale di circa 400 classi quinte, ai quali si aggiungono 193 candidati esterni che si presentano all’esame come privatisti. Le commissioni sono 177 e nel complesso impegnano oltre 1.200 professori. 

 

Come sono composte le commissioni d'esame della maturità 2023

Veniamo così alla seconda «novità», che riguarda la composizione delle commissioni d’esame. Durante la fase emergenziale la commissione d’esame è stata formata da sei docenti della classe, più un presidente, che invece era esterno. Adesso si torna alle regole del 2019 e dunque alla commissione mista con tre membri interni e tre esterni, oltre al presidente esterno. «Dall’elenco regionale dei presidenti di commissione si ricava che molto probabilmente le commissioni sono tutte coperte, dunque non avremo gli stessi problemi di carenza dell’anno scorso», spiega il provveditore di Verona, Sebastian Amelio, dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale, cogliendo l’occasione per valorizzare «l’impegno dei dirigenti scolastici e dei docenti coinvolti, che consente l’avvio sereno dei lavori delle commissioni». 

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Complice il Covid, negli ultimi anni gli esami hanno avuto tre versioni. Nel 2020 viale Trastevere ha stabilito di semplificare al massimo la maturità, tenuto conto anche dei mesi passati in Dad, la didattica a distanza. Sono stati ammessi tutti gli studenti, anche con voti inferiori al 6 in una o più discipline, e l’esame di Stato si è svolto con un’unica prova, il maxi orale da 40 punti (il percorso scolastico ne valeva 60). Nel 2021 è rimasto il colloquio, con la presenza di un elaborato, il cui argomento è stato assegnato dal consiglio di classe. 
Lo scorso giugno sono tornati i due scritti, ma il secondo, sulla materia d’indirizzo, è stato deciso dalle singole commissioni d’esame sulle base dei programmi svolti in classe. Ora, dichiara il provveditore, «la scelta di ripristinare per l’esame di Stato tempi e modalità pre Covid è condivisibile e da vedere con favore anche perché decreta il superamento di una prova complicata com’è stata quella della pandemia», dichiara il provveditore. «Durante l’emergenza la scuola è stata un presidio per assicurare il diritto all’istruzione, dando prova di una capacità di innovazione che speriamo possa diventare un patrimonio diffuso e condiviso da tutto il sistema scolastico». 

Laura Perina

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