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Al Centro federale

Malore in piscina e defibrillatore senza pile: muore dopo due anni di coma, tre indagati

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L'ingresso del Centro federale Castagnetti
L'ingresso del Centro federale Castagnetti
L'ingresso del Centro federale Castagnetti
L'ingresso del Centro federale Castagnetti

Era in coma dal 16 dicembre 2019, dal giorno in cui, colto da malore, finì rannicchiato privo di sensi sul fondo della piscina in cui si stava allenando. E da quel giorno la sua vita si interruppe. Luigi Compri, 60 anni, è spirato il 12 novembre dopo quasi due anni durante i quali non ha mai dato segni di ripresa. 

Per quel che avvenne al Centro Castagnetti di viale colonnello Galliano, luogo di allenamento di Federica Pellegrini, la Procura aprì un fascicolo per l’ipotesi di lesioni colpose gravissime e furono indagate tre persone. Dal 12 novembre l’incolpazione provvisoria è cambiata e Alberto Nuvolari, direttore del Centro Federali, Marcello Rigamonti in qualità di coordinatore della scuola nuoto federale e il suo collaboratore Brunoalessandro Venza dovranno rispondere di omicidio colposo. Ieri, con le forme dell’accertamento tecnico non ripetibile, il pm Maria Diletta Schiaffino ha nominato il dottor Dario Raniero consulente tecnico d’ufficio e domani pomeriggio gli verrà conferito l’incarico. Anche il collegio difensivo (composto dagli avvocati Paolo Maruzzo, Giulio Polati, Nicola Avanzi,Flavio Tommasini e Guido Beghini) potrà nominare uno o più consulenti che affiancheranno il medico legale che dovrà stabilire le cause della morte del signor Compri.

Era già stata effettuata, l’anno scorso, una consulenza medica e insieme al dottor Raniero era stata incaricata la collega Katia Donadello mentre la moglie del signor Compri, tutelata da Paolo Costantini, aveva nominato il professor Domenico De Leo.

 

L’incidente avvenne la sera del 16 dicembre, era lunedì, il giorno in cui il dirigente dell’Unicredit seguiva la lezione avanzata di fondo, la sua specialità. Nessuno si rese conto nell’immediatezza che non stava più nuotando, coordinati da Rigamonti gli altri circa 50 atleti erano tutti impegnati negli allenamenti e non avevano prestato attenzione a quel che avveniva nelle altre corsie. Quando lo videro, da bordo vasca, era rannicchiato sul fondo, lo recuperarono, erano presenti numerosi medici e iniziarono le pratiche rianimatorie mentre veniva allertato il 118. I soccorsi furono celeri, lo aiutarono più che poterono ma il defibrillatore presente al Centro risultò non essere utilizzabile: non aveva le pile, anomalia che era stata segnalata dallo stesso Nuvolari alla Fin alcuni giorni prima. Ma di fatto il DAE non funzionava. All’arrivo dell’automedica il paziente non si era ripreso, i medici usarono il defibrillatore e lo stabilizzarono prima di trasportarlo, in condizioni disperate, al Confortini. Compri non si riprese più, rimase ricoverato in Terapia intensiva ma poi si rese necessario il trasferimento in altra struttura. La Procura, atto dovuto, aprì un fascicolo, i carabinieri ascoltarono i testimoni per cercare di stabilire quanto tempo Compri fosse rimasto sul fondo e sequestrarono sia il defibrillatore sia le comunicazioni tra la direzione del centro natatorio e la Federazione Nuoto circa le condizioni dell’apparecchiatura salva vita. Che pare non avesse le pile.

Fabiana Marcolini

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