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In Letteraria presentato il libro

«La svolta», storie
di donne oppresse
all'incontro Fidapa

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L'incontro Fidapa in Letteraria
L'incontro Fidapa in Letteraria
L'incontro Fidapa in Letteraria
L'incontro Fidapa in Letteraria

Ci sono due parole chiave nei dieci avvincenti racconti del libro «La svolta» scritto da Claudia Farina e dall'avvocato Loretta Micheloni, il sostantivo che dà il titolo alla racconta e il verbo irretire che prima rende vittime di sopraffazione da parte dell'uomo e le signore dei racconti e poi le conduce al cambiamento, quando il vaso della violenza tracima. Si è parlato di questo alla Società Letteraria dove l'associazione Fidapa ha unito le forze tra sezione centro e sezione est per raccontare al folto pubblico, prevalentemente femminile, storie di ieri e di oggi accadute a gente comune che si è trovata suo malgrado a vivere condizioni anormali di disagio e oppressione, seppure non necessariamente espressa con il femminicidio.

 

Si può infatti morire anche dentro quando si scatena la violenza di genere senza spargimento di sangue, la quale ha tante sfaccettature di cui la scrittrice Farina ha messo nero su bianco seguendo le tracce dei casi segnalatele dall'avvocato Micheloni, cambiando per privacy i nomi delle persone coinvolte nei vari fatti e addirittura spostando i casi del nord al sud e viceversa, per rendere anonimi luoghi e identità. L'attrice Giulia Cailotto ha dato voce con efficace immedesimazione alle vicende, ognuna delle quali è accompagnata ad un quadro di pittrici contemporanee, ciascuno dei quali le autrici hanno trovato combaciante con il senso di ogni scritto. Moderato da Silvia Mostarda, neo presidente di Fidapa centro, collaboratrice di Tatiana Ancona, presidente di Fidapa est ex anche lei in sala Montanari, l'incontro si inserisce nel programma delle attività dell'Assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Verona in occasione della Giornata nazionale contro la violenza sulla donna che cade il 25 novembre.«Il libro si intitola "La svolta" perché le donne presenti in queste pagine, ad un certo punto della loro difficile esistenza costellata di soprusi da parte dell'uomo, hanno trovato la forza di aprire gli occhi e reagire. Gli occhi di tante altre però purtroppo sono chiusi».

Michela Pezzani

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