Un flop. Con pochissima gente a protestare contro il Green pass e la giornata che è corsa via senza alcun problema. Qualche timore era iniziato già nel primo pomeriggio dopo l’annuncio della protesta programmata nel primo giorno in cui l'obbligo della certificazione verde veniva allargato anche ai treni oltre che agli altri mezzi pubblici, alle scuole e alle università. L’appuntamento era partito dal web tramite il gruppo Facebook Popolo Autogestito Pacifico, con i manifestanti che avevano programmato le proteste in vari stazioni ferroviarie, tra cui appunto quella di Porta Nuova a Verona ma anche Peschiera, minacciando anche di fermare passeggeri e pure i convogli su cui da ieri è scattato l’obbligo del Green pass.
Appuntamento sul web Il primo orario fissato dal gruppo era quello delle 15, senza aver ricevuto però alcuna autorizzazione alla protesta da parte degli organi preposti. Ma sia a Porta Nuova che a Peschiera nel primo pomeriggio non si è presentato nessuno: sia all’esterno che all’interno della principale stazione cittadina comunque era stato attivato un nutrito presidio delle forze dell’ordine, con molti agenti di polizia e i mezzi blindati fuori dall’ingresso.
La richiesta di manifestare poi è stata modificata in un presidio fisso in piazzale XXV Aprile con l'autorizzazione alla Questura, con il conseguente slittamento della protesta alle 18. E a quell’ora in effetti il gruppo veronese dei contrari al Green pass si è ritrovato all’esterno della stazione ferroviaria scaligera, tra gli sguardi incuriositi dei turisti e dei pendolari pronti a rientrare verso le loro case.
Pochi minuti Sempre ben controllati dagli uomini della polizia scaligera con una folta rappresentanza anche del persone delle Ferrovie dello Stato a tenere sotto osservazione la situazione, sono stati circa una ventina i soggetti arrivati a Porta Nuova per esprimere lì il loro dissenso rispetto all’obbligo nazionale di Green passa anche sui mezzi pubblici emanato dal governo Draghi. Dopo essersi ritrovati sul piazzale antistante l’ingresso e aver cercato di entrare in stazione, sono riusciti a farlo dopo i colloqui con le forze dell’ordine presente e i responsabili delle Ferrovie dello Stato. Una volta dentro è partito un breve comizio della durata di circa dieci minuti, per poi uscire senza alcun problema o disordine.
Per la ventina di partecipanti alla protesta non scatterà comunque alcun provvedimento trattandosi di una manifestazione autorizzata.