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La presentazione dell'Ulss 9

Torna la Grande Sfida: tre nuove iniziative nel nome dell'inclusione

di Chiara Bazzanella
La presentazione della Grande Sfida
La presentazione della Grande Sfida
La Grande Sfida (Bazzanella)

Dal 14 al 17 maggio torna a Verona la campagna «Anch'io sono capace! Negozi senza barriere» che porterà in centro storico, al bancone e negli spazi di una quarantina di attività commerciali, 66 persone con disabilità che frequentano centri diurni, cooperative e istituti alberghieri del territorio.

L'iniziativa, giunta alla XIV edizione, è promossa dall'associazione La Grande Sfida, impegnata da tempo a promuovere il valore della disabilità e delle diverse abilità. Nel mezzo, il 15 maggio, il mercato di piazza delle Erbe si trasformerà nello spazio ideale in cui mettere in luce il lavoro delle persone in difficoltà, pronte a esporre e vendere i loro prodotti artigianali dalle 10.

Dal 21 maggio al 9 giugno, inoltre, 60 negozi ed esercizi pubblici torneranno a divenire gallerie d'arte, esponendo i manufatti artistici delle persone che vivono e frequentano i centri diurni del distretto 1. «La Grande Sfida vedrà tre iniziative importanti», evidenzia il presidente dell'associazione, Roberto Nicolis. «Speriamo che le esperienze lavorative possano vedere una continuità anche nei mesi successivi e che questa arricchente tipologia di incontro e impiego non si limiti ai quattro giorni all'anno. Durante la Street Gallery la bellezza verrà scoperta camminando, osservando le vetrine dei negozi e le pareti dei ristoranti aderenti».

«La collaborazione tra amministrazione pubblica, Ulss9 e privati, come Confesercenti e Confcommercio, con enti del terzo settore, rappresenta un modo per creare un ambiente facilitante per le persone con disabilità», evidenzia Luisa Andreetta, direttrice dei distretti 1 e 2 dell'Ulss 9 nell'ambito della Disabilità. «La classificazione internazionale del funzionamento e della disabilità ci dice che l'impatto delle diagnosi e quindi il grado di disabilità delle persone dipende molto anche dall'ambiente in cui vivono. Grazie a questa iniziativa trasformiamo la città in un grande facilitatore di partecipazione, inclusione e collettività. Ciò significa fare salute e promuovere una migliore qualità di vita sia per le persone con disabilità che per le persone ospitanti, come i negozianti, per le quali l'impatto si è dimostrato molto positivo».

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