«La burocrazia mi sta uccidendo». È il grido di dolore di Alessandra Fraccaroli, veronese, 36 anni, paralizzata dal collo in giù da 21. «Per avere i presidi e il materiale sanitario necessario per assistermi, mia madre ogni tre mesi fa la spola negli uffici. Noi disabili viviamo ogni giorno un calvario. E non è la malattia»
Alessandra, attraverso il nostro giornale, quando ancora non esisteva il biotestamento, ha detto al mondo intero come vorrà andarsene: «Con dignità, per me e per la mia famiglia, senza inutili accanimenti terapeutici. Non mi si lasci mai attaccata ad un respiratore o con un buco in gola. Io la vita la adoro ma la mia, già così, è difficile da portare avanti. Combatto tutti i giorni, faccio a botte ogni secondo con la mia totale invalidità e, nonostante sia uno sforzo titanico, non ho ancora mollato».
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