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L’ira di Zaia: «Nessuno sconto ai bulli»

Basta bullismo Il presidente del Veneto Luca Zaia
Basta bullismo Il presidente del Veneto Luca Zaia
Basta bullismo Il presidente del Veneto Luca Zaia
Basta bullismo Il presidente del Veneto Luca Zaia

«Nessuno sconto ai bulli. Da alcuni giorni sto seguendo con estrema attenzione quanto sta avvenendo in Veneto, nelle scuole e nelle nostre città. È arrivato il momento di dire con estrema chiarezza che di fronte al bullismo non bisogna arretrare di un passo». Interviene senza mezzi termini il presidente della Regione Veneto Luca Zaia dopo i casi di bullismo riscontrati anche a Verona con il dodicenne preso di mira dai compagni di classe per il suo aspetto fisico dopo aver subito un incidente. «Serve invece intervenire con estrema decisione: ho interessato formalmente, questa mattina, le strutture dell’Ufficio scolastico regionale per il Veneto perché adottino ogni azione a tutela delle vittime del bullismo e intensifichino la prevenzione. Segnalando casi concreti, che mi aspetto siano immediatamente risolti. Chiedo che tutte le istituzioni, in modo corale, lavorino per estirpare questi atti intollerabili, che sono germe e substrato di importanti problemi sociali», le parole del governatore. «Sono in contatto diretto con i genitori di alcuni ragazzi vittime di bullismo, voglio tutelare al massimo il doveroso anonimato delle vittime, ma mi sono mosso a livello istituzionale di fronte ad accuse circostanziate e chiare. Testimonianze che impongono in primis alla scuola di affrontare il fenomeno con soluzioni efficaci. Il bullismo è intollerabile: i racconti riportatimi da una mamma, emblematici, sono una testimonianza che colpisce dritto al cuore: violenze fisiche e psicologiche, perpetrate da lungo tempo, nell’indifferenza». E poi l’invito alle scuole. «Gli istituti scolastici devono garantire un ambiente sereno, protetto, positivo: non deve esservi il benché minimo spazio per chi pratica queste azioni. Dobbiamo combattere il bullismo, ne va delle nuove generazioni. Le parole e gli intenti non bastano più. Cosa fare? Propongo sanzioni nel segno del contrappasso: obbligare i bulli, se necessario mettendo mano alla legge, a lavori sociali proprio dove hanno fatto del male», l’annuncio di Zaia. «Che si tratti di razzismo, omofobia, disabilità: siano obbligati a lavorare, a testa bassa e senza sconti, nell’aiutare le loro stesse vittime, sotto il controllo delle istituzioni. Intollerabile poi sentire che spesso sono le vittime a cambiare scuola o ad allontanarsi dal luogo delle violenze. È l’ora di risposte determinate». •.

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