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Il forum economico

Italia-Cina, Tajani a Verona apre una nuova alleanza: «Rafforzare gli investimenti reciproci»

Il vicepremier e il ministro Wentao annunciano che l'appuntamento sarà annuale
Foto di gruppo del forum Italia-Cina a Verona (foto Marchiori)
Foto di gruppo del forum Italia-Cina a Verona (foto Marchiori)
Forum Italia-Cina a Verona (Marchiori)

La Via della Seta per l'Italia è un'esperienza ormai archiviata, ma il governo Meloni non ha intenzione di indebolire i rapporti con la Cina. L'obiettivo è «inaugurare una fase nuova investendo sul partenariato bilaterale», nel solco di un'intesa sottoscritta esattamente 20 anni fa, ha spiegato il vicepremier Antonio Tajani, che ha accolto a Verona il ministro del Commercio di Pechino Wang Wentao.

Il Veneto è stato scelto non a caso per ospitare la commissione economica mista e un forum tra imprenditori: è un «territorio a forte vocazione industriale ed orientato all'export», da dove è partito tra l'altro l'avvincente cammino di Marco Polo per costruire un ponte tra Oriente e Occidente, ha ricordato il titolare della Farnesina. La nuova fase della collaborazione bilaterale parte idealmente proprio all'esploratore veneziano, a cui è stato dedicato (a 700 anni dalla sua morte) il primo evento per la due giorni in Italia della delegazione cinese.

All'università Ca' Foscari Tajani ha sottolineato «la solidità dei rapporti storici e culturali tra Italia e Cina», che nel tempo si sono declinati anche in una fruttuosa relazione economica, culminata con la firma nel 2004 di un accordo di Partenariato Strategico. Roma, adesso, lavora perché Pechino «rimanga il nostro principale partner commerciale in Asia», in una fase in cui «le esportazioni continuano a crescere», ha aggiunto Tajani accanto al collega.

Il dialogo e gli scambi Roma-Pechino non si articoleranno più attraverso i canali della Belt and Road Initiative, perché lo scorso dicembre l'esecutivo Meloni non ha rinnovato il memorandum che era stato firmato dal primo governo Conte nel 2019. Una scelta strategica, per superare l'anomalia di un legame così strutturato con il Dragone, unico caso nel G7, a fronte di benefici economici inferiori alle attese. «Non è stato un atto di ostilità» verso la Cina, ha ribadito Tajani anche a Verona, affermando che «il partenariato strategico è il modo migliore di collaborare».

E per dare sostanza a questa nuova modalità di scambi il ministro degli Esteri ha riunito la Commissione Economica Mista (il primo appuntamento politico ad alto livello dopo la sua visita in Cina lo scorso settembre), a cui domani seguirà un business forum: occasioni di confronto su settori come agroindustria, e-commerce, investimenti, farmaceutico e biomedicale.

Dai dati dell'interscambio nel 2023 emerge un aumento dell'export italiano (+16,8%) a fronte di un calo delle importazioni, con un disavanzo commerciale che ha iniziato a ridursi rispetto all'anno precedente. La Farnesina, coordinando l'azione del Sistema Italia, guarda alla Cina come un grande mercato di sbocco dal potenziale ancora inespresso in vari settori, soprattutto a beneficio delle pmi. E si punta anche a rafforzare la dimensione degli investimenti reciproci, che tuttavia dovranno essere funzionali «alla crescita della nostra economia» e non orientati a «comprare e portare via per depauperare il nostro patrimonio imprenditoriale», ha chiarito Tajani. Ricordando anche la linea rossa riguardo agli asset strategici, per evidenti ragioni di sicurezza nazionale.

Il vicepremier ha definito «positiva» la prima giornata di lavori a Verona, annunciando che le due parti hanno deciso di convocare ogni anno una sessione della commissione economica e ogni sei mesi una riunione delle pmi a livello tecnico, per favorirne l'internazionalizzazione. A Pechino, tra le altre cose, è stato chiesto di facilitare maggiormente l'accesso delle imprese italiane alle gare pubbliche in Cina. Guardando poi alle opportunità nel settore del turismo, Tajani ha citato ad esempio i Giochi Olimpici invernali del 2026. Per il vicepremier «sarebbe utile incrementare il numero dei voli» dalla Cina, ed in quest'ottica i due governi incoraggiano la creazione di un collegamento diretto Venezia-Shanghai.

 

Il forum Italia-Cina a Verona (foto Marchiori)
Il forum Italia-Cina a Verona (foto Marchiori)

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