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'Ndrangheta

«La 'Ndrangheta è penetrata nel tessuto veronese»: Isola Scaligera, in Appello condanne ridotte tranne quella di Miglioranzi

di Fabiana Marcolini
A Venezia in Corte d'Appello il secondo grado del processo sulle infiltrazioni mafiose in provincia di Verona
Operazione Isola Scaligera, perquisizioni

Esclusa l'aggravante dell'associazione mafiosa ma solo per alcuni capi di imputazione, pene rideterminate, e quindi ridotte, per la maggior parte degli imputati ma non per tutti, ma l'impianto accusatorio tracciato dai pm Buccini e D'Alessandro ha retto. E dimostrato che non solo la 'Ndrangheta presenta un «adattamento camaleontico al territorio» ma anche che «l'insinuazione è stata subdola, lenta e penetrante nel tessuto economico».

 

Miglioranzi 

L'unica condanna confermata è quella a due anni e 8 mesi per Andrea Miglioranzi (ex presidente di Amia condannato per un episodio di corruzione e difeso da Vittore d'Acquarone e Emilio Siviero) che dovrà anche, in solido con Nicola Toffanin detto «l'avvocato» nonchè il trait d'union tra la cosca e i rappresentanti di società economiche e pubbliche, rifondere le spese sostenute dalle parti civili (Amia spa, Cgil Veneto e Cgil Verona tutelati dagli avvocati Chiara Palumbo e Marco Mirabile).

Si è chiuso in Corte d'Appello il processo a 11 imputati di Isola Scaligera, la maxi operazione coordinata dalla Procura distrettuale antimafia di Venezia che aprì uno squarcio sulle infiltrazioni di 'Ndrangheta nella nostra provincia (e nel giugno 2020 in carcere o ai domiciliari finirono in 23).

Andrea Miglioranzi
Andrea Miglioranzi

Gli altri accusati e le pene ridotte

Per loro, che avevano chiesto il processo con rito abbreviato davanti al gup Andrea Battistuzzi che si è concluso il 2 novembre 2021, si tratta ora di attendere il deposito delle motivazioni per valutare il ricorso davanti alla Corte di Cassazione.

La Corte ha escluso l'aggravante dell'associazione mafiosa limitatamente a un capo di imputazione per Ruggero Giovanni Giardino (condanna ridotta a 11 anni e 8 mesi e revocata la pena pecuniaria, difesa Maurizio Milan e Francesca Buonaparte), Antonio Irco (esclusa l'associazione mafiosa, concessa l'attenuante della modica quantità di droga con condanna a 4 anni 9 mesi e 10 giorni, interdetto per 5 anni dai pubblici uffici, revocata la pena pecuniaria e il risarcimento alla Regione, difesa Filippo Vicentini e Andrea Simion), Angelo Donadio è stato assolto per le fatture emesse da Studio Beltrame e Tecno Costruzioni e pena rideterminata in un anno e due mesi (Francesco Tabanelli il suo legale).

In seguito agli accordi tra Procura generale e i difensori, pena ridotta a un anno e 8 mesi per Ezio Anselmi, Fabrizio Dal Santo e Massimo Dal Ben i suoi legali, 3 anni e due mesi per Nicola Toffanin assistito da Paolo Costantini e a 2 anni 10 mesi e 20 giorni per Domenico Mercurio difeso da Gianluca Vassanelli.Riconosciute le attenuanti generiche a Pasquale Durante, assistito da Simone Bergamini e Romualdo Truncè, con condanna ridotta a sei anni e 10 mesi, Ottavio Lumastro, Luigi Colacino il difensore, assolto per un capo di imputazione e pena ridotta a 13 anni 4 mesi e 20 giorni. Infine un anno e 4 mesi e 400 euro per Roberto Montresor (Gilberto Tommasi e Alessandro Favazza i legali) e un anno due mesi a Silvia Zendrini (difesa Tabanelli). Per alcuni di loro la Corte d'Appello ha disposto la pubblicazione della sentenza sul sito del Ministero della Giustizia per 15 giorni e infine Lumastro, Durante, Giardino, Mercurio e Toffanin dovranno rifondere le spese legali alla Regione. Toffanin e Mercurio, che decisero di collaborare subito dopo il loro arresto, si trovano ancora in regime di protezione..

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