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la tragedia in via torricelli

Elia, ucciso in scooter da un'auto contromano. È la decima vittima in moto dall'inizio dell'anno

di Alessandra Vaccari
La vittima aveva 36 anni ed era in pausa pranzo. Lavorava alla Bep's
La scena dell'incidente in cui è morto Elia Zecchinato: aveva 36 anni e faceva l'operaio
La scena dell'incidente in cui è morto Elia Zecchinato: aveva 36 anni e faceva l'operaio
Incidente zecchinato (Vaccari-Marchiori)

Era in pausa pranzo e stava andando in Borgo Milano dove viveva con la famiglia. Ogni giorno faceva la stessa cosa Elia Zecchinato, 36 anni, operaio alla Bep’s, negozio di accessori per auto e moto di via Torricelli in Zai.

Era felice Elia, per questo lavoro che aveva trovato da poco, dopo aver dato una mano nella lavanderia del padre in via San Marco. Ma ieri, alle 13, la vita di Elia è finita, per colpa di un incidente stradale.

Un’automobilista ha investito l’uomo. La dinamica è al vaglio del Nucleo infortunistica della polizia locale.

La ricostruzione dell'incidente

Dalla ricostruzione è emerso che la Peugeot ha tagliato la strada al suo Honda SH. Lo dimostra un video e lo hanno testimoniato alcune persone che hanno visto l’incidente.

Zecchinato viaggiava dritto per la sua strada in via Torricelli. L’auto è sbucata dalla sua destra, da via Chioda, contromano, e ha fatto un dritto per attraversare l’incrocio. La conducente, 32 anni, di nazionalità marocchina, operaia per una ditta di pulizie, è indagata per omicidio stradale.

Sono i dettagli a raccontare di un incidente. Una delle scarpe della vittima è rimasta sul ciglio di via Torricelli. Dove ci sono molte parti dello scooter che poi è finito all’imbocco della prosecuzione di via Chioda sul lato sinistro. Lo scooter è rimasto all’inizio della strada, il corpo svariati metri più avanti. Il cristallo dell’auto è infranto, come se la Peugeot avesse caricato il corpo del giovane operaio e lo avesse portato con sè nella sua folle corsa.

I soccorsi

Immediati sono scattati i soccorsi. A quell’ora sono tante le persone che staccano per andare a mangiare un panino in qualche bar, per fare una capatina a casa. La centrale operativa di Verona Emergenza ha inviato sul posto due ambulanze, un’automedica. La conducente dell’auto è stata portata in ospedale. Il personale del 118 ha cercato di rianimare il trentacinquenne. Ma i politraumi gli sono stati fatali e quel corpo ormai senza vita è stato coperto da un lenzuolo, in attesa che il magistrato desse il nullaosta per la rimozione e il trasferimento a Medicina legale.

La disperazione degli amici

Sul posto in pochi attimi sono arrivati gli amici di Elia. Molti di loro lavorano in zona. Ma sono arrivati anche i colleghi di lavoro, avvertiti da un conoscente che ricordandosi di averli incrociati qualche volta al bar di un altro amico che lo ha aperto da poco, ha iniziato a fare telefonate.

«Mi è arrivato un messaggio da un numero sconosciuto, ma subito ho pensato che si trattasse di un truffa di quelle che girano», dice Alessandro, «poi sono andato a vedere. Ma non trovavo incidenti, però i messaggi continuavano ad arrivare ed ora sono qui e non posso crederci. Non voglio crederci».

Arrivano altri amici, si abbracciano, hanno occhi rossi e lacrime soffocate.

Elia era appassionato di calcio. Era già diventato zio ed a breve lo sarebbe stato per la seconda volta.

Il dolore del padre

Arriva anche il padre del ragazzo. Indossa ancora un giubbotto catarifrangente con il nome di una ditta. L’uomo corre verso il corpo, gli si inginocchia accanto, alza il telo con la mano, nell’ultimo disperata e vana speranza che là sotto non ci sia, come gli hanno detto, suo figlio. E invece c’è il suo Elia.

Il padre gli si mette accanto, sembra cercare di capire se c’è ancora nascosto, chissà, non rilevato, un anelito di vita. Poi, ormai sdraiato sull’asfalto, si copre il volto con lo stesso telo che protegge il cadavere del figlio, dagli occhi dei passanti. E resta lì, coperto da quel telo. Volto a volto, minuti infiniti, in cui vita e morte diventano una cosa soltanto. Perchè non siamo mai così indifesi verso la sofferenza, come nel momento in cui amiamo.

È la decima vittima in moto da inizio anno

Il contatore si aggiorna. E il numero continua a salire. Da inizio anno sono morte 11 persone sulle due ruote. Dieci tra Verona e provincia ed un veronese vittima di un incidente in Angola. Sei quelli avvenuti in città.

E in totale sono 17 le vittime di incidenti stradali tra automobilisti, pedoni, persone in bici, scooter o moto.

Da sempre il comandante della polizia locale, Luigi Altamura, ribadisce che «Non esistono strade pericolose, ma guide pericolose». Un esempio è proprio quello di ieri tra via Chioda e via Torricelli.

Eppure chi lavora in zona lamenta disattenzione anche da parte del Comune. «Qui accadono spesso incidenti ed un paio di anni fa c’era stato un altro mortale», dice un testimone, «bisognerebbe fare una rotonda o mettere un semaforo».

È vero che a provocare la morte di Zecchinato è stata una manovra scellerata dell’automobilista e nessun segnale avrebbe potuto scongiurare questa tragedia perchè la donna è tirata dritta arrivando contromano. Ma forse se ci fosse stata almeno una rotonda avrebbe rallentato, avrebbe, ribadiamo forse, fatto a tempo a rendersi conto che stava sbagliando.

Inoltre ci sono auto posteggiate ovunque, anche nei pressi degli Stop. In quella parte di zona industriale le segnaletiche orizzontali sono sbiadite, le strade gruviera per il continuo passaggio di mezzi pesanti e mai una riasfaltatura.

Gli automobilisti, noi tutto, dobbiamo stare più attenti. Dovremmo aver rispetto di quelli che vengono definiti utenti deboli. Dovremmo imparare ad andare piano. Ed ogni volta che ci mettiamo al volante o alla guida di una due ruote, pensare che possiamo fare del male a qualcuno. O ucciderlo. Con conseguenze di dolore immane, ma anche penali per chi sbaglia. 

 

29 aprile 2024

Aggiornamento ore 16:

È formalmente indagata per omicidio stradale la trentaduenne alla guida della Peugeot che ha investito, uccidendolo Elia Zecchinato, 36 anni di Verona.

Secondo quanto mostra un video e attraverso una prima ricostruzione del Nucleo infortunistica della polizia locale, è emerso che la conducente della Peugeot, 32 anni, è uscita contromano da un senso unico di marcia e ha centrato lo scooterista. La donna è indagata per omicidio stradale ed è stata portata in ospedale per accertamenti. La salma della vittima è a Medicina legale. 

Elia Zecchinato
Elia Zecchinato

***

Tragedia in Zai, in all'incrocio fra via Chioda e via Torricelli, dove si è verificato l'ennesimo incidente mortale di questo 2024 a Verona.

Ancora una volta la vittima è un motociclista, che si è scontrato con un'auto attorno alle 13. Sul posto 118, intervenuto con automedica e ambulanza, e polizia locale.

Da una prima ricostruzione pare che un'auto abbia tagliato la strada allo scooterista.

La vittima aveva 36 anni e lavorava in via Torricelli.

 

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