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L'operazione della Finanza

Inchiesta su appalti nei rifiuti, Amia: «Nessun contratto con l'azienda di Reggio Emilia»

La fornitura di cassonetti usati non ha avuto seguito. Cozzolotto si difende: «Estraneo a favori di qualsiasi natura»
La sede di Amia Verona
La sede di Amia Verona
La sede di Amia Verona
La sede di Amia Verona

Nessuna implicazione nel filone principale dell’operazione denominata “Leonida” avviata dalla Procura di Reggio Emilia. Lo precisa l'Amia in una nota, dove spiega che «l’indagine riguarda principalmente la società Ecologia Soluzione Ambiente S.p.A (ESA) di Reggio Emilia per fatti relativi allo smaltimento di rifiuti provenienti da siti militari ed Amia Verona non ha alcun coinvolgimento in tale fattispecie».

«L’indagine che invece riguarda Amia - prosegue la nota -, da quanto al momento risulta, si riferisce soltanto alla procedura negoziata finalizzata alla ricerca di operatori economici interessati a produrre un’offerta per la fornitura di cassonetti usati indetta in data 1 giugno 2023. Procedura che non ha avuto esito. La Società Ecologia Soluzione Ambiente S.p.A. era stata infatti l’unica ad aver risposto a detta manifestazione di interesse. Successivamente ESA aveva formulato una proposta economica con un prezzo più elevato rispetto alla base indicata e, quindi, nessun contratto è stato affidato né ad ESA S.p.A., né a nessun altro all’esito della procedura in parola. Per quanto ad Amia consta, dunque, le procedure previste dal Codice degli Appalti risultano, nel frangente, pienamente rispettate».

 

La difesa del direttore Cozzolotto

L'avvocato del direttore di Amia Ennio Cozzolotto specifica che il suo assistito «è indagato esclusivamente per i reati di rivelazione del segreto d’ufficio e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, in riferimento ad una procedura negoziata finalizzata alla ricerca di operatori economici interessati a produrre offerta per la fornitura di cassonetti usati, indetta da Amia Verona S.p.A. nel giugno 2023».

L'avvocato Claudio Avesani specifica inoltre che «l’accostamento del nominativo del direttore Cozzolotto a favori di qualsiasi natura elargiti da chicchessia in relazione a contratti o appalti è del tutto indebito, privo di fondamento e, come detto, non trova riscontro alcuno nel provvedimento di perquisizione e sequestro recentemente eseguito. Il rag. Cozzolotto ritiene infine di poter quanto prima dimostrare la totale correttezza della propria condotta, e quindi l’assoluta estraneità della sua persona all’indagine in questione».

 

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