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A 150 anni dalla nascita dell'inventore

Il nipote di Guglielmo Marconi a Verona simulerà il segnale telegrafico del nonno

Il 12 aprile con l'antenna Elettra di proprietà del veronese Chiantera. Per l'occasione una mostra di cimeli
Francesco Chiantera accanto all’antenna Elettra (foto Cerpelloni)
Francesco Chiantera accanto all’antenna Elettra (foto Cerpelloni)
Francesco Chiantera presenta incontro con nipote di Guglielmo Marconi (M. Cerpelloni)

Ha segnato il mondo delle comunicazioni e ha dato vita alla connessione che oggi conosciamo dove sono di moda i social e imperano i messaggi istantanei. Il calendario riporta a 150 anni fa quando nacque a Bologna, Guglielmo Marconi: era il 25 aprile 1874.

A lui si devono i primi passi del mondo contemporaneo in fatto di connessioni senza fili e la nascita di tutti i dispositivi legati tra loro come lo smartphone. Oggetti divenuti parte della quotidianità e persino considerati insostituibili. In occasione dell’imminente ricorrenza dell’anniversario della nascita, il 12 aprile 2024, alle 12, il nipote Guglielmo Giovannelli Marconi sarà a Verona e simulerà dal tasto telegrafico del nonno il segnale che creò, di fatto, il mondo interconnesso moderno. Lo farà dinanzi all’antenna Elettra 1931 di proprietà della famiglia Chiantera ed esposta nel vestibolo di Palazzo Barbieri (sede del Comune in piazza Bra).

A seguire, sarà presentata la Galleria multiculturale G. Marconi allestita nell’ex ufficio turistico a lato del Palazzo della Gran Guardia. La mostra ripercorre con oggetti personali e attraverso la strumentazione utilizzata accanto ad alcune fotografie d’epoca e documentazione cartacea originale la figura del padre della telegrafia senza fili (dalla quale è stata sviluppata l’attuale tecnologia wireless) e Premio Nobel per la Fisica nel 1909. Tra gli strumenti che raccontano i suoi esperimenti c’è anche l’antenna conservata nella stanza personale a bordo del panfilo acquistato nel 1919 e trasformato in laboratorio galleggiate, appunto l’Elettra (che diede il nome alla celebre antenna).

«L’antenna visibile nel pronao di Palazzo Barbieri può essere considerata un simbolo iconico del terzo millennio caratterizzato da una iper-connessione trasversale», commenta Francesco Chiantera, curatore e responsabile del Museo della Radio. «Era installata sul panfilo Elettra ed è stata riconosciuta ufficialmente dai famigliari di Guglielmo Marconi».

«Il percorso espositivo situato in piazza Bra negli spazi dell’ex ufficio turistico», prosegue Chiantera, «è interamente dedicato alla figura di colui che con il suo genio rese realizzabile l’impossibile unendo i popoli con un clic. La tematica della mostra è focalizzata interamente sul panfilo Elettra e sugli esperimenti effettuati. Lo scopo è di divulgare e conservare la nostra storia».

«Nella giornata di venerdì 12 aprile, due saranno i momenti unici», dice Chiantera. «Il primo vedrà il nipote di Guglielmo Marconi effettuare simbolicamente la stessa dinamica sperimentale del nonno. Il secondo avrà protagonista la seconda antenna del Nobel un tempo custodita all’interno della stanza personale a bordo del panfilo Elettra, la nave laboratorio dove il genio bolognese effettuò numerosi esperimenti di radiofonia».

La galleria dedicata a Guglielmo Marconi è aperta al pubblico tutti i giorni dalle 15. La mattina è riservata alle visite guidate e socio didattiche per le scuole e i gruppi con prenotazione al numero 389.0246.638 o all’indirizzo e-mail: museodellaradioverona@gmail.com. 

Marco Cerpelloni

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