<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
La cerimonia

Il nipote a Verona replica il gesto di Guglielmo Marconi che diede il via alla futura radiocomunicazione

A Palazzo Barbieri ha premuto quel tasto telegrafico senza fili, che 130 anni fa aprì un'epoca nuova
La simulazione del segnale telegrafico sulla scalinata di Palazzo Barbieri, da parte del nipote di Guglielmo Marconi (foto Cerpelloni)
La simulazione del segnale telegrafico sulla scalinata di Palazzo Barbieri, da parte del nipote di Guglielmo Marconi (foto Cerpelloni)
Intervista a Guglielmo Giovanelli Marconi (di Marco Cerpelloni)

Marconi immaginava una trasmissione wireless point-to-point prefigurando la futura radiocomunicazione mobile. Se oggi esiste un device tecnologico diventato persino il nuovo accessorio moda, qual è lo smartphone, lo si deve proprio a Guglielmo Marconi e a un gesto che disegnò il futuro: l’aver premuto un tasto telegrafico posto su un balcone e aver fatto suonare un campanello sul lato opposto della stanza. Un’azione che è stata simulata dal nipote il principe Guglielmo Giovanelli Marconi sulla gradinata di Palazzo Barbieri lo scorso venerdì, 12 aprile 2024, dinanzi una delegazione dell’Amministrazione comunale e a un centinaio di studenti dell’Istituto Seghetti e dell’Itis Guglielmo Marconi.

Invitato dalla famiglia Chiantera (erano presenti Alberto e il figlio Francesco, fondatori e curatori del Museo della Radio), il nipote del Premio Nobel per la Fisica ha visitato la galleria multiculturale allestita nell’ex ufficio turistico a lato del Palazzo della Gran Guardia dove è ripercorsa la figura del padre della telegrafia senza fili (dalla quale è stata sviluppata l’attuale tecnologia wireless). Guglielmo Marconi ha segnato il mondo delle telecomunicazioni e, come ha detto il nipote Guglielmo Giovanelli Marconi, «aveva previsto il cellulare: un nipotino della radio».

«Martin Cooper quando venne a Bologna nel 2013 per ritirare un premio disse di essere in realtà un "figlio" di Marconi», ricorda. «È stata un’affermazione molto apprezzata perché, se comunichiamo oggi con il cellulare è grazie alla radio». Martin Cooper è un inventore e imprenditore statunitense ed è stato direttore della Motorola, azienda che nel 1973 produsse il primo telefono cellulare portatile: il DynaTAC 8000X. La visita del nipote di Marconi ricorda i 150 anni dalla nascita (25 aprile 1874) e cade a ridosso del naufragio del Titanic. Era il 14 aprile 1912, quando il transatlantico britannico della classe Olympic nel suo viaggio inaugurale ebbe una collisione con un iceberg. Si salvarono 705 persone su oltre 2mila imbarcati. «Fu grazie alla radio di Marconi», commenta il nipote, «che fu possibile questo salvataggio evitando un disastro totale».

Marconi sembra lontano nel tempo, eppure è un contemporaneo: lo affermano gli sms inviati con i telefonini, i social divenuti di moda e la messaggistica istantanea (la comunicazione on-line simultanea) che permea i dialoghi moderni. Il primo esperimento lo portò a termine a vent’anni nella casa di campagna. A Villa Grifone a Sasso, in provincia di Bologna. Oggi Sasso Marconi. L’anno successivo riuscì a comunicare a una distanza di oltre due chilometri e, persino, superando la collina dei Celestini.

La giornata è stata anche occasione per ricordare qualche episodio di Marconi poco conosciuto. A raccontarlo al nipote è stata la nonna Maria Cristina Bezzi-Scali. «Amava scrivere i suoi studi a bordo dello yacht Elettra su lenzuola che faceva in seguito lavare», svela. «Perché temeva lo spionaggio di eventuali gruppi stranieri concorrenti. Era una iper-protezione verso i suoi studi che lo costringeva a ricordare».

Sulla passione per il mare, riferisce: «Nasceva dall’essere un ambiente adatto agli esperimenti sulla comunicazione via etere. La nave fu acquistata per motivi di lavoro e non per un fatto di piacere o, come si direbbe oggi, di lusso». L’antenna Elettra 1931 un tempo installata sul panfilo, è esposta nel vestibolo di Palazzo Barbieri. 

Marco Cerpelloni

Suggerimenti