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GLOBETROTTER

Il giro del mondo a piedi. Dopo cinque anni Eric completa l’impresa

di Laura Perina
«Non reggevo più la routine di una vita piatta e fin troppo perfetta. È stata un'esperienza magnifica: ora mi godo la famiglia»
Ritorno Eric Benedusi all’arrivo in piazza Bra accolto da parenti e amici FOTO MARCHIORi
Ritorno Eric Benedusi all’arrivo in piazza Bra accolto da parenti e amici FOTO MARCHIORi
Intervista a Eric Benedusi in Bra dopo il giro del mondo (Marchiori)

Anche l'ultimo chilometro lo ha percorso a piedi, dalla stazione di Porta Nuova a piazza Bra, sognando gli agnoli mantovani e un bicchiere di Lugana del Garda bello fresco, immaginando il momento in cui avrebbe riabbracciato papà Lucio e mamma Marisa, che non lo vedevano da quasi cinque anni. Ha chiuso il cerchio, il globetrotter quarantaduenne Eric Benedusi, originario di Nogara: è tornato a Verona, da dov'era partito il 30 agosto del 2017, dopo aver fatto il giro del mondo.

Ripartire «Un'esperienza magnifica. Ora mi godo la famiglia, gli amici e... la tavola, con tutti i pranzi e le cene a cui ho promesso di partecipare. Prima o poi ripartirò, però non ditelo a mia mamma!», sorride. L'abbraccio più lungo è proprio per lei, che confessa, asciugandosi le lacrime: «Non ho pianto quando è partito, adesso non riesco a trattenermi. Se ero preoccupata? Sì, ma non troppo. Lui se la sa cavare. Ma per fortuna ci sono i telefonini...», sospira. Quattro anni e 11 mesi: tanto è durata l'avventura di Benedusi, iniziata dalla stazione dei Flixbus al Tempio Votivo e conclusasi all'ombra dell'Arena al termine di un originale Cammino di Santiago al contrario, tra una piccola folla festante di parenti, amici e follower dei suoi canali social «I have a trip», dai quali ha condiviso immagini e racconti di questo incredibile tour che gli ha fatto toccare 54 Paesi. Incontri Sono venuti a salutarlo anche i conterranei che ha incontrato in giro per il mondo: due ragazze mantovane incrociate poche settimane fa sulla via di ritorno da Santiago, Mattia De Martiis della pizzeria Artesana di Bussolengo, conosciuto in Cina, e il titolare di Autozai Nicola Vighini con cui ha stretto amicizia in Thailandia.

«Per fare quel che ha fatto Eric ci vogliono due ma...oni così», commentano gli amici e il fratello Saverio, che se lo prendono in spalla e lo lanciano per aria, leggero com'è senza quello zaino addosso che le ha viste tutte e pesa, da solo, più di 15 chili. In piazza ad accoglierlo c'è anche un altro globetrotter come lui, Alessandro Tomasi, di Mirandola, che ha girato il mondo per due anni senza mai prendere l'aereo. Pandemia Voleva vedere il mondo, Eric, e l'idea era di tornare entro due anni. La pandemia ha sparigliato le carte, costringendolo a una lunga sosta in Malesia, dove si è reinventato gelataio e imprenditore, «sfondando» con il gusto Duriamisù, a base di un frutto esotico, il durian, molto amato nel Sud Est Asiatico. Di professione tecnico informatico, prima di mettersi in viaggio Benedusi conduceva «una vita piatta e fin troppo perfetta», ricorda. Non reggeva più «la routine sempre uguale a se stessa», così un giorno ha tradotto in realtà quella scelta a cui molti pensano, ma che pochi trovano il coraggio di concretizzare. L'obiettivo era viaggiare low-cost, dunque per la maggior parte del tempo si è mantenuto con i risparmi e facendo qualche lavoretto in cambio di vitto e alloggio.

Tra i piccoli della Cambogia
Tra i piccoli della Cambogia

In Cambogia Ha insegnato inglese ai bambini africani, a favore dei quali ha anche avviato alcune raccolte fondi online con finalità sociale. «La prima nel 2019», racconta, «quando mi trovavo in Cambogia. In una settimana abbiamo raccolto 2.600 dollari che sono serviti per costruire una cucina e un locale mensa nella scuola e per installare boccioni d'acqua e comprare borracce d'alluminio per gli alunni. In quella zona la falda acquifera è contaminata, perciò l'abitudine dei locali, bambini compresi, è quella di dissetarsi con bevande dolcificate a base di caffeina, che nei negozi costano meno dell'acqua».

A Medellin Invece a marzo di quest'anno, sempre grazie al crowdfunding, Benedusi ha costruito un parco giochi nella ex favela San Javier di Medellin, la più violenta al mondo, nota a tutti come «Comuna 13» e conosciuta per essere stata il regno del narcotrafficante Pablo Escobar. «Grazie ai miei follower ho raccolto duemila euro nel giro di tre giorni e nell'arco di un'altra settimana il campetto era pronto per essere inaugurato. Con i soldi avanzati, circa 200 euro, ho acquistato le divise per una squadra di calcio mista, maschile e femminile, che ora gioca con il logo di «I have a Trip» cucito addosso».

La moto In questi cinque anni i momenti difficili non sono mancati, ma nemmeno quelli memorabili. «Ho comprato una moto per andare on the road dal Messico in Costa Rica, poi l'ho rivenduta e mi sono pagato il viaggio in Colombia».

La moto comperata e rivenduta in Sudamerica
La moto comperata e rivenduta in Sudamerica

Hong Kong «A Hong Kong», prosegue nel racconto, «ho dormito nella casa dell'avvocato del ministro delle Finanze, che mi ha contattato tramite una piattaforma web per viaggiatori che chiedono e offrono ospitalità». Una mega villa con piscina? «Macché, un trilocale. Ma per gli standard di Hong Kong era una reggia, il centro urbano è famoso per gli appartamenti di cinque metri quadrati. Comunque, per via della privacy, in casa mi faceva spegnere lo smartphone e coprire la fotocamera con lo scotch...».

Ritorno Eric Benedusi all’arrivo in piazza Bra accolto da parenti e amici FOTO MARCHIORIIn viaggio Eric durante una tappa in Spagna della sua avventuraIn sella La moto comperata e rivenduta in SudamericaSorrisi di biumbi Tra i piccoli della Cambogia
Ritorno Eric Benedusi all’arrivo in piazza Bra accolto da parenti e amici FOTO MARCHIORIIn viaggio Eric durante una tappa in Spagna della sua avventuraIn sella La moto comperata e rivenduta in SudamericaSorrisi di biumbi Tra i piccoli della Cambogia

Il libro Gli aneddoti non mancano, tant'è che questi 1.900 giorni lontano da casa diventeranno presto un libro. «Uscirà fra un paio di mesi», annuncia Eric, e dopo il tour di presentazione «Metterò a frutto le conoscenze accumulate in questo viaggio, per costruirmi un lavoro che mi consenta di girare ancora il mondo». •.

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