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Violenza di gruppo

Accusato di stupro con due colleghi, calciatore assolto

Guido Santiago Visentin, già condannato in primo grado per il caso Virtus, era a processo a Belluno, denunciato per un altro episodio avvenuto a Ferragosto. Ieri il collegio ha deciso

Due denunce per violenza sessuale di gruppo in sette mesi. Guido Santiago Visentin è stato accusato, e condannato in primo grado, di aver abusato di una ragazza la notte del 18 gennaio 2020. E sette mesi dopo fu depositata in Procura a Belluno una denuncia simile per un episodio avvenuto nel giorno di Ferragosto durante una festa in casa di amici.

La seconda denuncia per violenza sessuale

Ma se per lo stupro di gennaio in primo grado la condanna per lui e i quattro compagni di squadra (all’epoca tutti giocatori della Virtus) si è attestata su sei anni di reclusione (l’appello sarà in giugno), ieri, 16 gennaio, il collegio del tribunale di Belluno presieduto da Antonella Coniglio (Angela Feletto e Cristina Cittolin giudici a latere) lo ha assolto ritenendo non raggiunta la prova che quel giorno la giovane intrattenne rapporti non consenzienti.

Tre i calciatori sotto accusa e oltre a Visentin, che giocava nel Belluno e aveva 21 anni, hanno affrontato il processo un giovane di di 24 anni che gioca in Eccellenza e uno di 23 che milita in Terza Categoria.

Le minacce: «Stai zitta»

Stando alla denuncia della ragazza, quel giorno, durante la festa di mezza estate in una casa privata, era stata obbligata a subire rapporti completi dai tre che le avevano tappato la bocca per impedirle di urlare «Stai zitta bastarda». Una versione che le difese (Alessandro Avanzi e Giuliasofia Aldegheri per Visentin, Anna Casciarri e Massimiliano per gli altri due imputati) hanno indebolito evidenziando le contraddizioni emerse nel corso del processo celebrato a porte chiuse ma soprattutto «vanificata» dai testimoni.

A partire dal padrone di casa che quel giorno passando davanti alla camera da letto notò la porta semi aperta e sentì la ragazza che scherzava con i tre amici. Stava ridendo e a quel punto aveva aperto la porta raccomandandosi di non sporcare la camera.

Un processo nel quale i testimoni avrebbero avuto difficoltà a ricordare con precisione gli avvenimenti di quel giorno. Il pm aveva chiesta la condanna a 8 anni: assolti per mancanza di prove. 

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Fabiana Marcolini

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