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L’investitura in San Pietro

Monsignor Gugerotti diventa cardinale, la cerimonia in piazza San Pietro

Terzo porporato veronese in carica. «Una grande responsabilità Porto con me tutte le sofferenze delle Chiese Orientali»
Monsignor Gugerotti nominato cardinale da papa Francesco
Monsignor Gugerotti nominato cardinale da papa Francesco
Gugerotti cardinale

Dal particolare all’universale. Ci saranno la sua terra, Verona, i suoi amici, la sua Chiesa, con il vescovo Domenico Pompili e i tanti confratelli e collaboratori incontrati nel suo cammino in vari Paesi del mondo. Oggi, in piazza San Pietro, al Concistoro, il veronese monsignor Claudio Gugerotti, 67 anni, prefetto del Dicastero delle Chiese orientali dopo essere stato per 21 anni nunzio apostolico, sarà «creato» cardinale da papa Francesco. Insieme ad altri venti prelati.

Lo aveva annunciato il Papa durante l’Angelus il 9 luglio scorso. È una giornata di festa per la Chiesa cattolica, universale appunto, che da oggi avrà il terzo porporato veronese, Gugerotti, originario del quartiere Catena. Si aggiunge al cardinale Mario Zenari, 77 anni, di Rosegaferro di Villafranca, nunzio apostolico in Siria, e al cardinale Eugenio Dal Corso, 84 anni, di Corso di Grezzana, prete del Don Calabria e a lungo missionario in Sud America e in Africa. Gugerotti giunge alla nomina odierna dopo una lunga carriera diplomatica, come ambasciatore della Santa Sede.

Nunzio nei Paesi dell'ex Urss

Prima della nomina al Dicastero, il 21 novembre scorso, era stato dal 2020 nunzio in Gran Bretagna. In precedenza aveva operato sempre in Paesi dell’ex Urss. Dal 2001 nunzio in Georgia, Armenia e Azerbaigian, quindi in Bielorussia e in Ucraina. Formatosi a Verona all’Istituto Don Nicola Mazza, prete da 41 anni, Gugerotti si è laureato all’Università Ca’ Foscari di Venezia in Lingue e letterature orientali, oltre a conseguire la licenza in Liturgia al Pontificio Ateneo Sant’Anselmo e il dottorato in Scienze ecclesiastiche orientali al Pontificio Istituto Orientale.

Ha insegnato a Venezia, Padova e Roma, alla Gregoriana e al Pontificio Istituto Orientale. Ma con quale stato d’animo Gugerotti sta vivendo queste ore? «Lo stato d’animo è quello della coscienza di una grande responsabilità per poter rispondere, con tutte le mie fragilità, alla volontà di Dio e alla stima del Papa», dice. «Porto con me tutte le sofferenze delle Chiese Orientali, che in molti luoghi lottano per sopravvivere, spesso nel silenzio generale». Alla cerimonia odierna, cui seguiranno incontri dei nuovi cardinali al palazzo Apostolico Vaticano, parteciperanno anche tanti preti, religiosi e laici veronesi invitati da Gugerotti. Oltre al vescovo Domenico Pompili, il vicario generale monsignor Roberto Campostrini e quello alla pastorale monsignor Alessandro Bonetti.

È giunto a Roma e alla Città del Vaticano anche un nutrito gruppo di ex allevi mazziani - l’istituto ha le scuole medie, il liceo e il Collegio universitario, maschile e femminile - provenienti soprattutto da Verona, Belluno, dal Friuli Venezia Giulia. «La nomina di Claudio Gugerotti come Prefetto del Dicastero delle Chiese Orientali ci aveva un po’ sorpresi per il suo recente spostamento a Londra come nunzio», dice don Alessandro Corazza, superiore della Pia Società di Don Nicola Mazza, che ha sede a Verona, a Santo Stefano.

Monsignor Gugerotti con Papa Francesco
Monsignor Gugerotti con Papa Francesco

Nomina attesa 

«Chiaro che, essendo prefetto, la sua nomina a cardinale era attesa e solo questione di tempo. Sappiamo della sua lunga esperienza in Oriente e in Paesi con situazioni di forti tensioni sul piano politico, se non di guerra», aggiunge Corazza, «e sul piano delle relazioni ecclesiali con le Chiese Orientali e minoranze cattoliche. E non dimentichiamo la sua preparazione accademica e gli studi teologici che gli permettono una comprensione profonda e diretta di tante situazioni ecclesiali e politiche che si troverà ad affrontare. Speriamo quindi», conclude don Corazza, presente con i confratelli don Dario Vaona e don Luca Corona, «che potrà prestare “mazzianamente” un servizio davvero “utile alla Chiesa e alla società”. Per questo gli vogliamo manifestare il nostro appoggio con la presenza e la preghiera».

 

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Enrico Giardini
inviato a Città del Vaticano

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