Nel cuore Verona ha ancora la festa in Arena del 7 maggio scorso. Ottomila persone dai bambini gli adulti, con l’uniforme azzurra e i foulard colorati. Era la festa dei cent’anni dello scautismo cattolico in città e provincia. E l’anno prossimo Verona sarà ancora centrale per l’esperienza educativa fondata dall’inglese Robert Baden-Powell. Diventerà capitale nazionale. Dal 22 al 25 agosto 2024 ospiterà l’incontro conclusivo della Route nazionale delle comunità capi dell’Agesci, l’associazione scautistica cattolica maschile e femminile che l’anno prossimo compirà 50 anni. Nata nel 1974 dalla fusione dell’Asci e dell’Agi.
A Villa Buri, a San Michele, e in zone vicine, si ritroveranno in una tendopoli diciottomila dei trentamila capi scout di tutta Italia dell’Agesci, circa 180mila soci, sul tema “Generazioni di felicità”. Ma che cosa faranno i capi, nelle giornate veronesi? «In un città da subito accogliente, sarà la conclusione di un percorso dei capi durante l’anno nei loro territori, sulla felicità, che incrocia le generazioni dal punto di vista educativo, in rapporto con l’evoluzione sociale e politica». Lo dicono Francesco Scoppola e Roberta Vincini, i presidenti del Comitato nazionale dell’Agesci, presenti ieri e oggi a Villa Buri con gli organizzatori dell’evento, tra cui il Capo Scout Fabrizio Marano e la Capo Guida Daniela Ferrara. Nel 2024 ci saranno incontri con associazioni, amministratori, Chiesa. «Per la città è un grande opportunità per mettere al centro il lavoro volontario di tanti capi che seguono i ragazzi in una società che ha sempre più bisogno di aggregazione», dice l’assessore alle politiche giovanili Jacopo Buffolo, che ha fatto visita ai dirigenti scout a Villa Buri, sottolineando la collaborazione dell’Amministrazione.