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LA STORIA

Giulia, la luna di miele a sostegno degli ucraini che non hanno cibo

di Chiara Bazzanella
Il marito è partito con 500 chili di prodotti per l’igiene e alimenti. Lei: «Bisogna stimolare le persone e far riscoprire empatia a umanità»
La ex pilota Giulia Schiff si è sposata con Victor.  L’ambulanza carica di prodotti per igiene e cibo
La ex pilota Giulia Schiff si è sposata con Victor. L’ambulanza carica di prodotti per igiene e cibo
La ex pilota Giulia Schiff si è sposata con Victor.  L’ambulanza carica di prodotti per igiene e cibo
La ex pilota Giulia Schiff si è sposata con Victor. L’ambulanza carica di prodotti per igiene e cibo

Victor ha già raggiunto l’Ucraina, con l’ambulanza della fondazione creata insieme alla giovane Giulia Schiff, con cui si è appena sposato. È partito nei giorni scorsi, trasportando prima a Dnipro e quindi a Kharkiv i 500 chili di prodotti per l’igiene e cibo a lunga conservazione che sono stati donati dalle Malve di Verona.

Giulia, l’ex combattente dal nome di battaglia Kida, salita alle cronache per il suo carisma e la forte determinazione nel contribuire alla battaglia del popolo ucraino contro l’invasione russa, lo raggiungerà domani e subito inizierà il nuovo progetto di un libro autobiografico.

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I due vivono a Dnipro dallo scorso ottobre. Si sono sposati con rito civile il 14 febbraio scorso, nel giorno di San Valentino. Il 7 maggio, invece, ricorrenza del loro primo incontro, hanno celebrato le nozze, festeggiando al Castello di Bevilacqua, senza più gli abiti militari, ma con indosso, lei, il canonico vestito bianco.

«Mi sono fermata per delle visite mediche e per sbrigare alcune pratiche, ma sono pronta a raggiungere mio marito», dice la ventiquattrenne di Mira, in provincia di Venezia. «Continueremo a dare il nostro sostegno nella distribuzione degli aiuti umanitari e a sensibilizzare le persone sulla gravità del conflitto in atto, sulle sue conseguenze, sulla necessità di essere correttamente informati e garantire aiuti e supporto. La guerra in Ucraina è un tema “passato di moda”, la gente sembra non volerne più sentire parlare, come è successo per il Covid. Tutti si lamentano per il caro bollette, per le difficoltà economiche, senza rendersi conto che è solo sanando il problema alla radice che spariranno anche i loro problemi. Senza rendersi conto, inoltre, di quali sono le vere tragedie, le vere sofferenze. Quelle di chi sta perdendo la vita, la casa, familiari, amici. Quelle di chi dovrà ricostruire il proprio Paese, dopo averlo reso finalmente libero con il prezzo del sangue».

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Grazie a Victor Frydman, l’ex soldato israelo-ucraino di 29 anni, i beni donati dai veronesi alle Malve, nel centro umanitario a San Giovanni Lupatoto, hanno già raggiunto civili e ospedali. «Con le Malve la relazione è partita a marzo, quando ho organizzato una manifestazione per la pace a Mira, perché sono sempre più convinta che sia importante occuparsi di fare informazione verificata a livello locale», racconta ancora Giulia.

«Un giorno che siamo stati a Venezia, abbiamo trovato sull’ambulanza, con bandiera e targa ucraina, un post-it con scritto in russo un insulto pesante. Questo conferma quanto sia fondamentale insistere nel promuovere informazione e coscienza. Bisogna far riscoprire umanità ed empatia, facendo capire alle persone che al centro della questione non ci sono movimenti politici. È importante stimolare le persone a essere generose, a non abbassare l’attenzione. Ho iniziato a raccogliere e distribuire aiuti umanitari dall’inizio della guerra e quando abbiamo iniziato a raccogliere fondi a ottobre arrivavano un sacco di donazioni. Il 15 dicembre, finalmente, è nata anche formalmente la nostra fondazione, “Cloud Walker”, ma da quest’anno ci arriva poco o niente. Sembra non ci sia più interesse per le bombe russe che continuano ad uccidere civili e radere al suolo intere città in un paese europeo».

Di recente Giulia è stata invitata al Simposio di San Gallo, la conferenza che si svolge in Svizzera per generare e motivare il dialogo fra diverse generazioni e culture. Di 100 giovani nominati leader del futuro, è stata l’unica italiana. «Sto lavorando anche un progetto nuovo, sono impegnata a scrivere un libro autobiografico a quattro mani», svela la giovane veneziana, che conferma il desiderio di continuare a supportare le Malve nella distribuzione dei beni raccolti.

L’associazione veronese continua a essere operativa ed è nel pieno della campagna per il 5x1000. Venerdì19 maggio, alle 18, sarà in Gran Guardia nell’ambito del festival Verona Èuropa, con la proiezione del film «Violazione dei diritti umani e tensioni fra popoli: il caso Ucraina», e gli interventi dei professori Olivia Guaraldo e Francesca Lomastro

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