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i ricordi del nipote paolo

Bellavite, il «gentiluomo» del meteo prima delle app: «Sentiva il tempo, annusava l'aria. E chiedeva scusa quando sbagliava»

Il nipote: «Considerava insensate frasi tipo “l’estate più calda di sempre“»
Emilio Bellavite (1927-2012): per decenni fece le previsioni meteo su L’Arena e TeleArena
Emilio Bellavite (1927-2012): per decenni fece le previsioni meteo su L’Arena e TeleArena
Emilio Bellavite (1927-2012): per decenni fece le previsioni meteo su L’Arena e TeleArena
Emilio Bellavite (1927-2012): per decenni fece le previsioni meteo su L’Arena e TeleArena

Bollini rossi, inquietanti nomi mitologici affibbiati a cicloni e anticicloni, allerte meteo che si rincorrono senza soluzione di continuità. Un modo di comunicare «il tempo che farà» basato su chi urla più forte e gioca al clickbait, stuzzicando una consultazione compulsiva e preoccupata di siti web e app che si moltiplicano. Sul finire dell’ennesima estate di «caldo record», viene da ripensare, con un po’ di nostalgia, a quant’è lontana l’epoca di Emilio Bellavite (1927-2012): l’«uomo-meteo» che, per mezzo secolo, dalle colonne de L'Arena (dal 1952) e poi su TeleArena, preannunciò ai veronesi i movimenti del cielo. Con passione, preparazione, e gentilezza: tanto che, quando gli capitava di sbagliare, chiedeva pubblicamente scusa. Perché «cannare» - poniamo - le previsioni per Pasquetta, scombussolando i piani di migliaia di persone, «è un peccato mortale», come diceva lui stesso. E a chi lo scambiava per veggente replicava: «Se non piove, fa bello».

Il suo regno tra anemometri e isobare

Paolo Bellavite, figlio del fratello di Emilio, ricorda lo zio nell’attività di «meteorologo artigiano», lontano dai tempi di meteo.it, sulla terrazza della casa in Valdonega, a registrare scrupolosamente i dati dei suoi strumenti analogici - termometri, pluviometri, igrometri, anemometri - e a disegnare a mano le isobare sulle carte geografiche che avrebbe poi mostrato ai concittadini.

«Ciò che mi affascinava di più del lavoro di mio zio», racconta, «era l’enorme archivio in cui conservava lo “storico” degli eventi meteo verificatisi a Verona, dall’inizio della sua carriera. Gli si poteva chiedere, per esempio, quanta pioggia fosse caduta a Isola della Scala nel 1965, e lui avrebbe saputo rispondere con precisione».

«L’archivio era la base della sua attività. Il tempo, come recita il detto, è imprevedibile; ma certi eventi tendono a ripresentarsi, e conoscere il passato è fondamentale. Ma utilizzava anche un radar meteorologico sulle Torricelle, nella zona di forte San Mattia, grazie al quale poteva osservare le perturbazioni su tutta la Pianura Padana e, in base alla velocità e alla densità delle nubi, riusciva a elaborare previsioni su Verona a breve-medio termine».

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Intuito, osservazione, esperienza

L’esperienza, l’osservazione, i calcoli: sì, ma «la dote maggiore di mio zio Emilio», prosegue Bellavite, «era, senza dubbio, l’intuito. Ogni mattina, appena sveglio, apriva la finestra e scrutava il cielo, percepiva il vento, annusava l’aria, immagazzinando informazioni empiriche che gli fornivano, di per sé, un quadro già piuttosto dettagliato di quanto stava per avvenire. L’uomo contemporaneo», aggiunge, «ha perso questa capacità di “pre-sentire” il tempo; una competenza che in passato era, per necessità, patrimonio di tutti».

Emilio Bellavite veniva consultato sul meteo per i settori più svariati, dall’agricoltura agli spettacoli: lavorò per l’ente lirico, che a lui si rivolgeva quando il cielo era minaccioso, e non si sapeva se arrischiarsi a iniziare l’opera o meno.

Grande appassionato di podismo, che praticò fino in tarda età, sapeva che i veronesi da lui si aspettavano annunci di sereno, però ammetteva di amare i temporali, «fra degli eventi più affascinanti della natura. Mi piace aspettarli e vederli arrivare, sentirne il presagio nell’aria».

Probabilmente Emilio Bellavite non si sarebbe trovato d’accordo con le odierne Cassandre del meteo, che sfoderano un «record» al giorno. Ricorda il nipote: «Considerava insensate frasi come “l’estate più calda di sempre”. Più calda rispetto a quando? Il meteo sulla Terra ha sempre subito ampie variazioni e per affermazioni di questo tipo ci si dovrebbe basare su dati che non esistono. Neanche nell’enorme archivio di mio zio».

Lorenza Costantino

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