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E ora si può segnalare ai vigili
chi ha un B&B non autorizzato

Migliaia di turisti si rivolgono a strutture extralberghiere
Migliaia di turisti si rivolgono a strutture extralberghiere
Migliaia di turisti si rivolgono a strutture extralberghiere
Migliaia di turisti si rivolgono a strutture extralberghiere

Sempre più nel mirino bed&breakfast e locazioni turistiche irregolari. Cioè quelle svolte senza autorizzazioni né secondo le leggi e le regole di attività economiche vere e proprie. Così - condivisa dal sindaco Flavio Tosi la necessità, segnalata anche dal presidente di Confcommercio Verona Paolo Arena, di colpire B&B e attività ricettive abusive e quante non pagano la tassa di soggiorno - l’Amministrazione comunale alza il tiro. Al punto che, come ha comunicato Tosi all’uscita di una Giunta straordinaria, sta per entrare in funzione la possibilità di segnalare, sul portale web della Polizia municipale, presunte situazioni di affittacamere e attività extralberghiere irregolari, all’interno di condomini. Queste segnalazioni, come ha assicurato il primo cittadino, presente fra gli altri l’assessore al turismo e al commercio e alle attività produttive, Marco Ambrosini, «saranno protette». Quindi, tranne ovviamente la Polizia municipale che riceverà evenuali messaggi, nessuno verrà a sapere il nome di eventuali mittenti. «Sarà possibile segnalare casi di attività extralberghiere svolte senza autorizzazione», spiega Tosi, «che fanno concorrenza a quelle che operano regolarmente sia a quelle alberghiere». Lotta dura anche del Comune, dunque, secondo quanto (ed è poco) le leggi gli consentono di fare per contrastare il fenomeno dell’abusivismo in questo tipo di attività economiche.

Il caso è riemerso, nei giorni scorsi, anche sulla scia di una sentenza del Tar del Lazio che ha bocciato le nuove regole che la Regione Veneto intende dare a B&B e a locazioni turistiche (a Verona sono oltre cinquecento). Prevedendo fra l’altro che queste abbiano una partita Iva, come qualsiasi altra impresa nel settore alberghiero. Una condizione necessaria, quest’ultima, come ha rilevato anche l’assessore Ambrosini. «Ciò per fare in modo che ci sia davvero una libera concorrenza sul mercato. Dev’esserci parità. E poi è necessario chiarire nel dettaglio questa tipologia di attività e con quali regole devono operare».E.G.

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