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Il 45enne ricoverato in clinica

Due preti
per «salvare»
Pietro Maso

Pietro Maso in un servizio su «Chi»
Pietro Maso in un servizio su «Chi»
Pietro Maso in un servizio su «Chi»
Pietro Maso in un servizio su «Chi»

Fanno quadrato attorno a lui, Pietro Maso, l’ex ragazzo di Montecchia di Crosara ricoverato nei giorni scorsi in una clinica psichiatrica di Verona. Don Guido Todeschini e don Antonio Mazzi, insieme per salvare Pietro da se stesso, dalla strada che ha intrapreso negli ultimi mesi, e che rischia di portarlo nella direzione opposta a quella che tutti speravano.

Il primo, don Todeschini, direttore di Telepace, «pastore di anime» e padre spirituale di Pietro fin dai tempi del carcere: quei 22 anni trascorsi dietro le sbarre sui 30 che gli erano stati inflitti dalla Corte d’Assise per l’omicidio del padre e della madre, avvenuto nel 1991. E il secondo, don Mazzi, fondatore del progetto Exodus, da sempre in prima linea per il recupero di tossicodipendenti. Due preti molto diversi, dagli approcci e dalle metodologie diverse, che hanno deciso di unire le forze per lui.

Maso, che il prossimo 17 luglio compirà 45 anni, negli ultimi mesi sembrava aver perso completamente la rotta. Dopo un anno e mezzo di lavoro all’emittente Telepace, lo scorso giugno aveva lasciato quel posto ed era rimasto senza lavoro. Contemporaneamente, il suo matrimonio era finito. Due punti di riferimento crollati in poco tempo. Di lì la decisione di andare in Spagna «per creare una comunità di recupero». E poi il rientro in Italia, verso la fine dell’anno. In Valpolicella, pare.

È stato nei primi giorni dell’anno, che la situazione di Pietro ha iniziato di nuovo a preoccupare. Il quarantaquattrenne, per un errore, ha inviato a una delle sorelle un sms indirizzato a un amico, in cui lo minacciava e gli chiedeva di consegnargli del denaro. Le sorelle, per evitare che il fratello si cacciasse in guai peggiori, lo hanno riferito ai carabinieri. E subito è scattata la denuncia per tentata estorsione, oltre alla protezione nei confronti delle due donne.

Ma la tempesta doveva ancora arrivare. Dopo aver saputo della denuncia, Maso avrebbe iniziato a minacciare le due donne, seppur indirettamente, al punto da far scattare un’ulteriore denuncia e rafforzare la vigilanza dei carabinieri.

È stato allora che i due preti hanno deciso di intervenire, riuscendo a convincere Pietro a farsi ricoverare in una clinica psichiatrica alle porte di Verona. Forse il preludio, per Pietro, di un nuovo percorso di recupero e cura.M.TR.

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