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Svolta nella Chiesa?

Donne diacono?
Verona dice sì
E c’è chi ci pensa

Papa Francesco durante l’udienza in sala Nervi
Papa Francesco durante l’udienza in sala Nervi
Papa Francesco durante l’udienza in sala Nervi
Papa Francesco durante l’udienza in sala Nervi

Donne diacono? La Verona «in rosa» dice sì, dopo l’apertura di papa Francesco. E si mette in gioco. Marianita Montresor, 59 anni, insegnante di religione, presidente nazionale del Segretariato attività ecumeniche (Sae) dopo esserlo stata di Verona, non ha dubbi: «Se fosse possibile già ora il diaconato femminile, senz’altro comincerei la preparazione», spiega. «È un’opportunità da concedere anche alle donne, non per una mera parificazione con gli uomini, ma come riconoscimento dell’autorevolezza di un ruolo e presenza femminile nella Chiesa cattolica».

Il Papa, incontrando l’Unione internazionale delle superiore generali, rispondendo a una domanda delle religiose ha detto infatti di voler approfondire la possibilità di assegnare anche alle donne il ruolo di servizio ecclesiale - la diaconia - riservata sinora a uomini con il primo grado dell’Ordine sacro. Senza lasciare dubbi, ovviamente, sul diverso ruolo del prete. Il diacono può celebrare battesimi e matrimoni, è inoltre ministro della comunione e della parola, può presiedere esequie e altre liturgie al di fuori dalla messa.

Verona dunque, terreno fertile di tante e varie esperienze ecclesiali e con un ruolo di peso di laici e laiche, guarda bene all’opportunità. «Abbiamo fonti che parlano di diaconesse, nella Chiesa degli inizi. In ogni caso è un ruolo diverso da quello del sacerdote», aggiunge la Montresor, che ricorda il ruolo delle Pastore Valdesi (a Verona ha operato per anni Letizia Tomassone) e quelle Luterane, che possono anche sposarsi.

«Ma se si arrivasse alla diaconia femminile ciò dovrebbe avvenire con l’ordinazione, come per gli uomini», dice Cristina Simonelli, 60 anni, presidente del Coordinamento delle teologhe italiane (Cti), docente di Storia della Chiesa antica e di Patrologia allo Studio teologico San Zeno, dove studiano i futuri preti. «Io opero in quanto battezzata. Le reazioni alle parole del Papa dicono però di come le comunità cristiane e civili sono favorevoli a che le donne ricoprano ruoli nella Chiesa», aggiunge la teologa.

Un ruolo forte delle donne, nella Chiesa? Da Palermo, dove opera nella parrocchia di San Nicola di Bari nella catechesi degli adulti e per la Caritas in aiuto alla donne sfruttate dalla tratta, la comboniana veronese suor Valeria Gandini, 75 anni, ricorda di quanto in Africa, in Uganda, «noi suore facevamo tutto, nelle missioni, dove i preti venivano una volta ogni tanto. Battesimi, benedizioni, assemblee della parola, matrimoni, e vicinanza alle comunità. Un dono prezioso. Diaconia femminile? Bene cominciare un percorso di approfondimento».

Enrico Giardini

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