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Il caso

Chiazze verdi, fanghiglia e acqua fredda: proteste per il Centro Nuoto, dove si allena anche la nazionale

di Enrico Giardini
Le piscine di viale Galliano
Le piscine di viale Galliano
Le piscine di viale Galliano
Le piscine di viale Galliano

Chiazze verdi e fanghiglia sul fondo della piscina olimpionica, da 50 metri. E poi acqua fredda, riscaldamento a basse temperature, docce tiepide.

E il 9 novembre un allenamento saltato, per motivi tecnici legati alla manutenzione della vasca. Sono segnalazioni e proteste per disfunzioni del Centro nuoto federale “Alberto Castagnetti” di viale Galliano, dove si allena anche la Nazionale, inviate al Comune, proprietario dell’impianto, e alla Federazione italiana nuoto. Che lo gestisce grazie a una convenzione con il Comune. Questo affitta il Centro alla Federazione nuoto a 70mila euro all’anno, grazie a una convenzione del 2010, appena prorogata, in attesa di aggiornarla. 

Chi deve gestire le piscine di viale Galliano?

A Palazzo Barbieri, sul caso - l’assessorato allo sport è in capo al sindaco Damiano Tommasi - fanno sapere che nel settembre scorso sono stati riparati i filtri del Centro federale, operazione che spetta al Comune, e nel frattempo si sta procedendo con la gara d’appalto per sostituirli tutti.

«Il nostro ufficio tecnico è in contatto con la Fin per accelerare al massimo la procedura». Questo piano di lavori, programmato dall’Amministrazione, costerà 450mila euro e consisterà in un rinnovo complessivo dell’impianto.
In base alla convenzione, però, è la concessionaria, quindi la Fin, a dover provvedere alla manutenzione ordinaria delle attrezzature, garantendone la piena efficienza.. E anche assicurando del tutto a chi lo utilizza i livelli di comfort, igiene, sicurezza e decoro.

«Purtroppo la situazione dell’impianto è precaria, già dal periodo ante Covid», dice Roberto Cognonato, direttore del Centro federale, «e stiamo discutendo con il Comune la revisione della concessione. Mentre per quanto riguarda i filtraggi si provvederà con i lavori che dovranno rifare del tutto le strutture, il che sarà fondamentale per risolvere in maniera definitiva i problemi. Purtroppo, vista la vetustà dell’immobile, ce se sono stati altri di natura straordinaria. Quelli alla caldaia per erogare l’acqua sanitaria, alle tubature per il riscaldamento, ai quali abbiamo posto rimedio noi con manutenzioni straordinarie».

Il direttore Cognonato conclude sottolineando che «il disagio degli utenti è comprensibile, ma la prassi burocratica per realizzare le opere è più lunga del ragionevole».

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