<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Promosso dal Circolo Pink

Co-Housing Migrante Verona, un tetto condiviso per abbattere i pregiudizi

Finanziato con 20mila euro dalla Chiesa Valdese. L'amministrazione ha concesso l'utilizzo dei locali in cui sono ospitate sei persone: migranti e persone con orientamenti sessuali diversi
Giovanni Zardini, presidente del Circolo Pink (Bazzanella)
Giovanni Zardini, presidente del Circolo Pink (Bazzanella)
Co-housing migrante (Bazzanella)

Il progetto Co-Housing Migrante Verona entra nel vivo e, da un paio di mesi, garantisce alloggi a 6 persone che hanno lasciato il Paese di origine per persecuzioni legate al loro orientamento sessuale.

Promosso dal Circolo Pink e dell'associazione dilettantistica San Nazaro, il progetto ha ricevuto un finanziamento di 20mila euro dalla Chiesa Valdese ed è stato reso possibile grazie all'intervento dell'amministrazione, che ha concesso l'utilizzo di due locali abitativi in due quartieri della città.

I volontari delle associazioni hanno sistemato e reso a norma in autonomia gli alloggi, a spese zero per il Comune, riuscendo così a dare seguito a un progetto che prevede anche attività sportive, culinarie e lo studio di diritti e doveri in ambito lavorativo, svolte da migranti eterosessuali.

In questo modo viene favorita anche l'integrazione da uguali popolazioni etniche, abbattendo pregiudizi e diffidenze.

“Il progetto è nato alla fine del 2022 ed è partito all'inizio di quest'anno con una grande difficoltà nel trovare case tramite agenzie e privati”, spiega Giovanni Zardini, presidente del CircoloPink. “L'obiettivo è unire due soggettività migranti, omosessuali ed eterosessuali con laboratori specifici fino al prossimo giugno. Al termine del progetto le case continueranno a essere abitate da persone che hanno trovato lavoro e stabilità abitativa”.

Chiara Bazzanella

Suggerimenti