Oltre 5 milioni di euro a sei progetti di ricerca che vedono l'Azienda ospedaliero universitaria integrata di Verona (Aoui) capofila nella lotta a malattie rare, croniche, tumori, nella scoperta di nuove frontiere terapiche e nanotecnologie arruolate alla chirurgia.
I fondi arrivano dal secondo bando Piano nazionale resistenza e resilienza (Pnrr) e vedono coinvolti le unità operative di Ematologia, Urologia, Medicina d'Urgenza, Medicina 1B, Reumatologia e Psichiatria. Complessivamente, si tratta di 5milioni e 340mila euro che vanno ad aggiungersi ai 4 milioni che l'azienda si è aggiudicata durante il primo bando Pnrr nel 2023 e agli ulteriori 2,7 milioni arrivati dai bandi ministeriali.
«Questi dati ci parlano del valore aggiunto della nostra azienda, in grado di dialogare con le altre eccellenze sanitarie sul territorio nazionale», ha spiegato il direttore generale Aoui Callisto Bravi introducendo nel dettaglio i progetti che per i prossimi due anni saranno oggetto di ricerca dai ricercatori dell'ospedale di Borgo Trento in sinergia, ciascuno, con altre realtà sanitarie capillarizzate anche al Sud.
«Si tratta di progetti finanziati al 100 per cento. Grazie ai finanziamenti saranno assunti da 2 a 5 ricercatori per progetto e verranno valorizzati i giovani studiosi, considerato che almeno due dovranno essere under 40», ha aggiunto Anna Fratucello responsabile Unità Ricerca clinica Aoui.
«Tra il 2016 e il 2019 i progetti finanziati sono stati 11. Nel triennio 2020-2022 40 e nel solo 2023 ne abbiamo già ottenuti 16. La ricerca, complessivamente, ci porta mille studi clinici in corso ogni anno e oltre 3mila pubblicazioni: tutto ciò legittima l'azienda a proseguire su questa strada, sfindando la complessità e la competitività di questi bandi», ha evidenziato il direttore scientifico Aoui Giovanni Pizzolo.
