Legati alla ringhiera di Porta Leoni con un cordino di raso bianco ci sono un fiore, una sigaretta e un biglietto: la scritta «Ciao Nic!» vicino al disegno stilizzato del suo viso.
A 13 anni dalla morte, Nicola Tommasoli - il giovane di Negrar aggredito nella notte tra il 30 aprile e il 1° maggio 2008 - viene ricordato così nel luogo che fu teatro del pestaggio, scatenato anche da una sigaretta negata.
E ancora, due fiori sono stati deposti sotto la targa affissa in Corticella Leoni e che ricorda il giovane e la drammatica vicenda che scosse l'intera città e che si è conclusa, dopo undici anni di processo, con due condanne. I giudici della Suprema Corte di Cassazione il 16 ottobre 2019 confermarono, in via definitiva, la sentenza d’Appello nei confronti di Guglielmo Corsi e Andrea Vesentini condannati a scontare 6 anni e 8 mesi ciascuno per l’omicidio preterintenzionale di Nicola Tommasoli.
«Il suo ricordo sia per tutti un richiamo ai valori di rispetto della vita umana, di tolleranza e di convivenza civile il cui smarrimento fu causa della sua scomparsa», si legge sulla targa in marmo, in memoria di Tommasoli.
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