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Centrodestra modello Verona
«Idea» lancia la nuova sfida

Da sinistra Giovanardi, Quagliariello, Casali, Celotto, Sboarina al convegno in Gran Guardia FOTO MARCHIORI
Da sinistra Giovanardi, Quagliariello, Casali, Celotto, Sboarina al convegno in Gran Guardia FOTO MARCHIORI
Da sinistra Giovanardi, Quagliariello, Casali, Celotto, Sboarina al convegno in Gran Guardia FOTO MARCHIORI
Da sinistra Giovanardi, Quagliariello, Casali, Celotto, Sboarina al convegno in Gran Guardia FOTO MARCHIORI

Popolare, liberale, cristiano, ma anche laico. Ma soprattutto unito. Modello Verona per un centrodestra vincente anche a livello nazionale. È il messaggio che parte dalla convention nazionale di Idea - il partito guidato dal senatore ed ex ministro, Gaetano Quagliariello, che a Verona ha come punto di riferimento il consigliere regionale di Centro Destra Veneto, Stefano Casali, di Verona Domani - svoltasi in Gran Guardia. Con circa duecento partecipanti dal nord, presenti il senatore Carlo Giovanardi, e il sindaco Federico Sboarina.

Ma perché modello Verona? «Non solo perché espressioni civiche collegate a Idea qui hanno avuto successo», spiega Quagliariello, «ma anche e soprattutto perché qui si è dimostrato che il centrodestra, per vincere, deve recuperare stabilmente la componente civica, liberale, conservatrice oggi non rappresentata da nessuno dei suoi partiti ufficiali».

L’incontro in Gran Guardia è stato organizzato anche per lanciare l’appello al voto per il referendum consultivo del 22 ottobre per l’autonomia del Veneto e della Lombardia. E nei giorni scorsi sono spuntate varie ipotesi di nuovi raggruppamenti centristi, con Flavio Tosi di Fare! che rilancia un accordo con Forza Italia. Ma si parlato ora di un altro progetto, la cosiddetta «quarta gamba», di cui appunto Idea è al centro. In vista del voto politic nel 2018.

Aprendo il primo dei tre incontri del tour di Idea, Casali sottolinea, sul referendum, che «è una battaglia che non è né ideologica, né di partito, ma per una buona amministrazione e per una maggiore disponibilità di risorse per i nostri cittadini». Ha poi ricordato la recente esperienza di Verona che ha visto protagonista Idea, federata con la lista Battiti per Verona Domani. «Verona sarà, grazie al sindaco Sboarina, motore trainante del Veneto per questa importantissima battaglia». E proprio Sboarina ha ribadito che «la prima grande tappa era vincere e amministrare e ora si parla del 22 ottobre, perché evidentemente se c’è un Veneto forte c’è una regione più forte. Dobbiamo fare un modo di essere sempre più importanti per la regione». Tanti movimenti nel centrodestra? «Io sono coerente, nella vita e nella politica, e vorrei riconoscere negli altri la medesima coerenza...». Giovanardi ribadisce che «qui è rappresentata la coerenza. Due anni fa abbiamo sfiduciato Renzi, ci siamo battuti per il No e ora siamo all’opposizione. Abbiamo centinaia di amministratori che hanno vinto anche in doppia cifra, ben di più di FI, Lega, Fdi. Noi siamo popolari, liberali, cristiani. E se stiamo assieme al resto del centrodestra, vinciamo». Tra i relatori Alfonso Celotto, docente di diritto costituzionale. Tra pubblico il deputato Vincenzo Piso, Manfredi Ravetto, leader del Movimento Nuova Repubblica, esponenti provenienti da tutto il Veneto, tra i quali il consigliere regionale Andrea Bassi, gli assessori di Verona Francesca Briani e Filippo Rando, di Verona Domani area Casali e Matteo Gasparato, presente, poi i consiglieri Damiela Drudi, Maria Fiore, l’assessore Stefano Bertacco, di Battiti, segretari provinciali dei partiti di centrodestra veronesi. C’era anche Michele Croce, leader di Verona Pulita, presente anche il già sovrintendente dell’ente lirico Maurizio Pulica. Il coordinatore provinciale di Idea Verona, Mirko Ziviani, ha infine ricordato «i 400 iscritti in tutto il Veneto, di cui quasi la metà nella nostra provincia».

Enrico Giardini

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