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IL DOPO BIASI

Cariverona,
Pedrollo-Mazzucco
rush finale

Il presidente Paolo Biasi con il sindaco Tosi: stamattina nuovo incontro per sciogliere gli ultimi dubbi
Il presidente Paolo Biasi con il sindaco Tosi: stamattina nuovo incontro per sciogliere gli ultimi dubbi
Il presidente Paolo Biasi con il sindaco Tosi: stamattina nuovo incontro per sciogliere gli ultimi dubbi
Il presidente Paolo Biasi con il sindaco Tosi: stamattina nuovo incontro per sciogliere gli ultimi dubbi

Si aprirà con un ennesimo incontro di primo mattino, nella sede di via Forti, tra il presidente Paolo Biasi e il sindaco FlavioTosi il gran giorno che segnerà un cambio storico al vertice della Fondazione Cariverona. Oggi, dopo 22 anni di regno incontrastato dell’ingegner Paolo Biasi cambierà la presidenza: la legge prevede non più di due mandati consecutivi. E Biasi, 77 anni, lascia, ma non fa un passo indietro, ma un passo di lato. Resterà alla guida del fondo Property che gestisce gli immobili e che fa parte di Torre sgr, la società di gestioni immobiliari controllata da Unicredit dove il nuovo direttore generale è Fausto Sinagra, fino a pochi giorni fa direttore generale di Cariverona. E un domani la coppia potrebbe ricomporsi proprio a Torre sgr.

Ma chi raccoglierà il testimone di Biasi, sempre tenendo presente che Biasi continuerà ad esercitare la sua moral suasion sulla gestione della Fondazione? In queste ore le trattative sono state davvero febbrili e riservate. Perché oggi alle 14,30 si riunirà il consiglio generale che, perfezionata l’ultima nomina (Belluno-Vicenza), passerà a votare il nuovo consiglio di amministrazione (sette posti invece di otto) e il nuovo presidente. Il cda poi si riunirà per deliberare il nuovo direttore generale che dovrebbe essere, secondo quanto trapelato, Giacomo Marino, 37 anni, figlio del notaio Maurizio che sembrava in corsa per la presidenza. Giacomo Marino è attualmente direttore alla Ubs Bank di Londra e avrebbe così l’occasione per tornare in Italia: dovrà occuparsi, se confermato, della gestione finanziaria e degli investimenti di Cariverona.

A questo punto chi verrà scelto per la presidenza, tenuto conto che si tratta di una Fondazione che eroga ogni anno decine di milioni sul territorio, ha rapporti istituzionali con tutti i livelli, dai Comuni alle Curie, dalle Soprintendenze alla Regione e deve tenere rimanere al di fuori delle conteste politiche dei partiti?

Il rush finale vede sul rettilineo d’arrivo tre figure di sicuro livello. Il primo è Silvano Pedrollo, capitano d’industria, già in Fondazione Cariverona, profilo di sicuro prestigio, grandissimo lavoratore, molto riservato, impegnato da sempre nelle iniziative di beneficenza e volontariato, esterno a ogni logica politica. Il punto è che Silvano Pedrollo è al timone delle sue aziende 24 ore su 24 e di conseguenza questo aspetto ne risentirebbe perché la Fondazione richiede un impegno quotidiano: Biasi è alla scrivania tutti i giorni e spesso va avanti e indietro da Milano.

L’altro nome in corsa è quello dell’ex rettore Alessandro Mazzucco che nelle ultime settimane è stato visto più volte nella sede di Cariverona: ha un buon feeling con Biasi, ha gestito le risorse di Cariverona per l’università e la ricerca, ha avuto buoni rapporti con il sindaco Tosi anche quando questi era assessore regionale alla Sanità.

Mazzucco, inoltre, oltre ad avere maturato per forza una buona esperienza con i bilanci, ha un consolidato profilo istituzionale, buone relazioni ed è sempre rimasto fuori dalle contese politiche. Proprio gli equilibri politici sono quelli più difficili da far quadrare, soprattutto per la formazione del consiglio di amministrazione perché Biasi da un lato vuole garantire un profilo autonomo alla Fondazione mentre dai territori crescono le richieste di una maggiore compartecipazione alle scelte «politiche», ma non partitiche, dei territori.

Il terzo nome in corsa, gradito a Biasi, è quello dell’avvocato Fulvio Cavalleri, già presidente dell’aeroporto, vicepresidente di Assoaeroporti, cattolico. E a seconda del presidente, si deciderà anche il vicepresidente vicario: in corsa ci sono sempre l’attuale Giovanni Sala, avvocato, e il suo collega Giovanni Maccagnani, da tempo operativo nel cda. L’altro vicepresidente come sempre sarà espressione di Vicenza; poi verrà confermato, se non diventerà presidente, Silvano Pedrollo, poi ci dovranno essere i rappresentanti di Belluno e Ancona e una donna. Che non dovrebbe essere la Ferrarini, ma anche questo è un punto da chiarire stamattina. E siccome nel cda potrebbero entrare anche alcuni esterni, non si escludono colpi a sorpresa. M.Batt.

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